Europee, il peso di Draià sulla Lega e la sua vita politica spericolata

“Una vita spericolata..” direbbe il grande Vasco Rossi, equivalente ad un excursus politico senza fronzoli quello della sindaca Francesca Draià, protagonista del successo della Lega a Valguarnera alle elezioni europee. Il percorso politico del capo dell’amministrazione, in questi ultimi 9 anni, è stato contrassegnato da diversi cambi di casacca, ben 4.

Le origini con il Pd

Scende nell’arena politica nel maggio del 2015 col PD, vincendo le primarie per la candidatura a sindaco, con oltre 200 voti di scarto sul suo rivale diretto Giuseppe Interlicchia, candidandosi quindi allo scranno più alto della città. Vince al di là delle più ottimistiche previsioni, battendo il sindaco uscente Sebo Leanza e lo stesso Interlicchia che dopo aver perso le primarie rompe col partito e si presenta con una lista civica. Al primo dà 120 voti di scarto al secondo 193. Una vittoria chiara e netta all’età di 33 anni. La gente- si ripeteva durante i festeggiamenti- aveva votato per la “novità”, voleva cambiare registro dopo anni con le
stesse facce. Da allora, ovvero dopo 9 anni, resiste ancora e non demorde e forse pensa al terzo mandato.

Dal Pd all’Udc

Ma il suo percorso politico si presenta però parecchio accidentato. Rompe nel corso della legislatura (2015-2020) col PD e passa nell’UDC portandosi dietro gran parte del proprio gruppo consiliare. Nel 2020 sempre da militante UDC, si ricandida a sindaco con una lista civica di centro-destra ed ottiene anche questa volta una vittoria schiacciante contro tutte le anime del PD e di parte della società civile che si erano schierate a riccio, presentando come competitor un ingegnere del luogo, Carlo Biuso. Risultato finale: 2466 voti Draià ed uno scarto al suo rivale del 16%.

Il colpo di fulmine con De Luca

A distanza di un anno circa dall’inizio della nuova legislatura 2020, rompe con parte della sua
maggioranza, prima con il consigliere Luca Bonanno e qualche mese dopo anche con la consigliera Filippa D’Angelo e dopo ancora con Enrico Capuano, sino a diventare minoranza in Consiglio. Non solo, nel frattempo anche l’idillio col partito di Cesa e Terrana durato qualche anno, si spezza. Ma non si scoraggia ed inizia un nuovo percorso. Ad attrarla, mesi prima delle Regionali del 2022, le sirene di Cateno Del Luca da Messina che la candida alle elezioni regionali in “Sud chiama Nord”, ottenendo in provincia un bottino di 1764 voti. Qualche mese dopo però, quest’altro idillio si spezza pure.

L’intesa con Sammartino

Dopo la rottura con De Luca, le sirene suonano da Catania e sono quelle dell’ex assessore regionale leghista Luca Sammartino, sirene che col tempo si vanno intensificando sempre più e che risuonano anche oggi. Tanto che nell’ultimo periodo, tra riunioni, presentazioni o commemorazioni, la
sua presenza a Valguarnera è stata sempre costante. Il resto è storia di questi giorni: Raffaele Stancanelli candidato della Lega alle Europee, supportato da Sammartino, prende a Valguarnera 506 preferenze e il
partito di Matteo Salvini 565, con la percentuale del 24,36%, forse la più alta della Lega in tutta l’Isola.