E’ uno degli invasi più importanti dell’Ennese ma la diga di Pozzillo, nel territorio di Regalbuto, si sta trasformando in un luogo di pascolo. Sì, perché l’acqua, negli ultimi anni, si è ritirata, a causa dell’infinita siccità, e così si scorgono degli animali in cerca di erba, anch’essa ormai inesistente. Insomma, quella che dovrebbe rappresentare una risorsa importante per gli agricoltori sta per trasformarsi in un deserto, come documentato in un recente servizio andato in onda sul Tg3 Sicilia.
L’invaso venne costruito negli anni ’50 per servire una filiera agricola importante, in particolare concentrata nella piana di Catania e se un tempo aveva una capacità di 150 milioni di metri cubi di acqua adesso si arriva a 5,5.
A pagarne le conseguenze sono le imprese ed i loro proprietari e con la penuria d’acqua sono costretti a scegliere quale colture far vivere, lasciando le altre al proprio destino. “In questo momento – ha raccontato un agricoltore al Tg3 Sicilia – non siamo in grado di pagare i mutui, le bollette energetiche, insomma siamo allo stremo”.
Eppure, il Governo regionale, grazie al Pnrr, ha stanziato 33 i milioni per la manutenzione straordinaria della Diga Pozzillo. Queste risorse, già disponibili, serviranno per ripulire dai fanghi l’invaso grazie a un impianto.
Gli altri interventi riguardano la ristrutturazione dell’impianto di irrigazione a valle della diga Pozzillo, pari a € 10.405.847,14, destinati all’approvvigionamento delle aziende agricole. In sostanza, l’obiettivo è di perdere acqua dalle condotte, un problema che fino ad ora ha creato grandi difficoltà. Tutto questo, però, al netto della siccità ma questa è un’altra questione