Cimitero di Piazza, “Comune nega estumulazione di mia madre”

Protesta contro il Comune di Piazza Armerina una famiglia, residente a Caltagirone, che si è vista negare l’estumulazione di una propria congiunta. L’obiettivo è di seppellirla nel camposanto del centro etneo dove potersi recare, con maggiore assiduità, ma secondo quanto riferito dal figlio della defunta, Fabio Puglisi, questa possibilità, per il momento, non c’è.

La testimonianza del figlio

In una nota, inviata alla redazione di ViviEnna, il figlio della donna si fa scudo di una norma nazionale “che regola le traslazioni e le estumulazioni” anche “in deroga ad eventuali disposizioni locali”. Svela anche di aver contattato al telefono un dipendente del Comune di Piazza Armerina che, però, gli avrebbe detto che, per il momento, non è possibile.

La telefonata

“Ebbene, la salma di mamma, tumulata – dice Puglisi – presso la cappella gentilizia della famiglia Puglisi Salvatore (solo temporaneamente , fino a nuova e definitiva sistemazione , cioè a Caltagirone ) non può essere trasferita a Caltagirone ( mi dice telefonicamente, un funzionario del cimitero) perché  tali operazioni (dicono), nel periodo tra maggio e settembre sono impedite”.

Il dolore del marito della donna

Nella sua lettera, il figlio della defunta lancia un appello all’amministrazione comunale perché la situazione si sblocchi, alla luce delle condizioni del padre, impossibilitato a recarsi a Piazza Armerina.

“Credo sia giusto porre l’attenzione – dice Fabio Puglisi – riguardo questa presa di posizione da parte dell’amministrazione comunale di Piazza Armerina, in quanto chi paga per questo abuso sono i familiari e in special modo il marito (mio padre) , uomo di 84 anni affranto e aggravato da una  situazione fisica precaria. Inizialmente costretto a fare 70 km da Caltagirone verso Piazza Armerina e viceversa per visitare la salma, oggi impossibilitato a causa delle precarie condizioni di salute personale”