Il Pride, con la musica, i balli ed i colori nel nome dei diritti civili ha invaso Enna. Una festa che è iniziata intorno alle 17 quando i manifestanti si sono dati appuntamento al Castello di Lombardia dove è iniziato il corteo che si è poi diretto in piazza Umberto I fino alla festa finale sul Belvedere Marconi. L’iniziativa, la prima in assoluto ad Enna, è stata organizzata da Arci Petra, gruppo Open, collettivo Queer di Catania, l’associazione studentesca Koinè e le altre associazioni Garage, Mondooperaio e Anpi.
“E’ bello essere qui ad Enna – ha raccontato una manifestante – dove una festa del genere, nel segno dei diritti per le persone Lgbtqia+, non si era mai vista. Mi auguro che questa iniziativa sensibilizzi ancora di più la comunità ennese su temi cruciali e finalmente comprendere e contestualmente accettare che vi sono diversi orientamenti sessuali e nessuno di esso è una devianza”.
L’orientamento sessuale, l’identità di genere, espressione di genere e caratteri sessuali sono, però, causa di discriminazione, esclusione sociale ed economica in moltissimi stati del mondo. Spesso accade che le persone Lgbtqia+ siano aggredite, picchiate e persino uccise per ciò che sono. Da quanto riporta Amnesty international Italia, secondo i dati dell’Osce, nel 2022 sono stati perpetrati 1052 crimini d’odio in 36 stati nei confronti della comunità Lgbtqia+. In 635 casi si è trattato di aggressioni fisiche, alcune delle quali sfociate in omicidi.
Nel corso della settimana, sono state organizzate delle iniziative sul tema del Pride: vi è stata anche la visione del film britannico “Pride” (2014) di Matthew Warchus. Basato su una storia vera, “Pride” racconta la commovente vicenda degli scioperi dei minatori del Galles del 1984 e del sostegno inaspettato ricevuto dalla comunità gay e lesbica locale. Un inno all’unità, alla solidarietà e alla lotta per i diritti LGBTQIA+. Oltre alla trama principale, il film affronta anche altri temi importanti come l’omofobia, l’emarginazione sociale e la lotta per i diritti civili.