Odissea al Pronto soccorso, paziente “c’erano un medico e 2 infermieri”

Una vera Odissea quella vissuta da una donna, residente ad Enna, che, la settimana scorsa, è stata costretta a recarsi al Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Enna per un controllo.

La testimonianza

“Quando sono entrata – racconta a ViviEnna la paziente ennese – c’erano tante persone in attesa di essere visitate e mi sono resa conto subito che avremmo trascorso molto tempo lì perché c’era un solo medico, una donna, peraltro molto brava, e due infermieri”.

Le difficoltà dei medici del Pronto soccorso

In effetti, prestare le cure ai pazienti che si recano al Pronto soccorso con appena un medico è impresa davvero difficile. Del resto, con tutta la pressione addosso, lo stesso medico deve comprendere, nello spazio di qualche istante, che decisioni prendere. E si sa che, quando c’è di mezzo la salute, una esitazione o una distrazione può diventare fatale. E poi diventano inevitabili le denunce dei familiari e le inchieste ai danni degli stessi medici.

Il sovraffollamento

Peraltro, c’è anche un altro problema, quello del sovraffollamento del Pronto soccorso, fenomeno molto diffuso in tutta la Sicilia: molte persone, che potrebbero rivolgersi ai medici di famiglia, preferiscono andare in ospedale, intasando il lavoro dei medici, che sono pure pochi.

Il nodo della carenza di camici bianchi

Insomma, un cane che si morde la coda ma resta il nodo della penuria di camici bianchi, esploso in tutta la sua crudezza in occasione della pandemia. “C’erano anche degli studenti – racconta ancora la paziente ennese – che credo fossero stagisti dell’università: erano animati da buona volontà ma poveretti erano un po’ in confusione”.