Caro acqua, M5S, “fondo speciale per i Comuni montani”

“Chiedere al Governo Nazionale ed all’UE il riconoscimento della condizione geografica specifica dei centri abitati della provincia di Enna per ottenere un fondo speciale per calmierare le bollette“. Lo hanno detto gli esponenti del M5S nel corso dell’incontro a Enna, nella sala Cerere di Palazzo Chiaramonte, che hanno presentato le candidature alle elezioni europee di Antonella Di Prima e Giuseppe Antoci. Alla conferenza stampa c’erano anche “numerosi esponenti locali del M5S che in passato si sono battuti sul tema, ed autori di vari esposti come gli ex consiglieri comunali, candidati sindaco Cinzia Amato (Enna) e Salvatore Virzì (Assoro)” fanno sapere dal M55.

Condotte colabrodo e caro acqua

Il tema caldo è certamente il servizio idrico che, nelle settimane scorse, ha mostrato tutte le sue lacune a causa di diverse rotture delle condotte, capaci di far restare a secco per circa sei giorni numerosi Comuni, tra cui Enna. Accanto a questo problema c’è quello delle tariffe, tra le più alte in Italia.

Come funziona in altre realtà montane

“La politica ennese si svegli ed inizi a guardare più lontano del proprio orticello – così Antonella Di Prima del M5S – Il caso di AcquaEnna è un caso nazionale, con delle specificità uniche. Per questo dobbiamo portare il caso a Roma e Bruxelles, ne abbiamo le ragioni. L’Ambito territoriale di Enna ha una morfologia del territorio molto particolare, i comuni sono prevalentemente arroccati. I centri abitati situati in quota montana, alcuni sopra i mille metri. Non succede da nessuna parte d’Europa. Nelle tre province montane italiane (Belluno, Cuneo, Verbano), i centri abitati dei comuni si trovano, nelle maggioranza dei casi, ad altezze tra i 400 ed i 600 metri sul livello del mare eppure loro ottengono maggiori fondi extra, per esempio, per la manutenzione delle strade. L’acqua è un bene pubblico primario, un diritto garantito e lo Stato, e l’UE devono intervenire riconoscendo ad Enna la condizione di svantaggio naturale permanente prevista dai trattati”.

Una commissione

Chiederemo ai nostri esponenti alla Regione – così Giuseppe Antoci –  di farsi carico dell’istanza del territorio affinché la Presidenza dell’Ars istituisca una “commissione d’indagine e di studio” sul caro bollette nella gestione del Servizio Idrico Integrato nell’Ato di Enna ai sensi dell’art.29 del regolamento interno dell’Ars. Oggi un’azienda agricola di Enna ha maggiori costi ed uno svantaggio competitivo rispetto ad aziende che possibilmente hanno meno da offrire anche in termini di qualità, però si trovano fortemente avvantaggiate da tariffe, approvvigionamenti idrici meno costosi e più efficienti. La politica di coesione dell’Ue ha le competenze e la investiremo sulla questione. E’ qualcosa che riguarda la dignità di noi siciliani, ecco io in Europa mi batterò proprio per ripartire dalla nostra dignità”.