Il furgone coinvolto nell’incidente mortale sulla Statale 626, nei pressi di Capodarso, trasportava migranti. Secondo alcune fonti investigative, si sarebbero dovuti recare al lavoro, in uno dei tanti appezzamenti di terreno a cavallo delle province di Enna e Caltanissetta.
Forse, erano in ritardo sui tempi, stando alle prime informazioni che sono tutt’ora al vaglio degli inquirenti, fatto sta che il conducente avrebbe portato il mezzo ad una certa andatura, anche se sulla reale velocità gli investigatori contano di avere certezze non appena saranno conclusi i rilievi sulla porzione di asfalto in cui si è verificato l’incidente.
Stando ad una autorevole fonte investigativa, il furgone avrebbe impattato, a seguito di un sorpasso, la macchina con alla guida il 50enne di Mazzarino, deceduto a causa delle conseguenze dello scontro.
Nessuno avrebbe fatto in tempo ad evitare l’incidente ma sulle ragioni, le forze dell’ordine sono al lavoro per verificare le condizioni psicofisiche della persona al volante del furgone.
Da accertare, ad esempio, se si era messo alla guida del mezzo dopo aver bevuto alcolici o sostanze psicotrope, inoltre non viene esclusa, almeno in questa fase, l’ipotesi del colpo di sonno. Parallelamente, sotto osservazione ci sarebbe anche la vittima ma dai controlli sul luogo teatro dello scontro emergerà, nelle prossime ore, la verità. I due veicoli sono stati posti sotto sequestro e dall’esame delle carrozzerie potrebbero saltare altri elementi per ricostruire questo tragico incidente.