L’Unione dei Comuni dell’Area Interna di Troina con l’elezione ha definito il suo assetto di
comando con l’elezione di Salvatore Buscemi (54 anni) di Nissoria a presidente e di Giuseppe Speranza (45 anni) di Valguarnera a vice presidente del Consiglio.
Appena eletto, Buscemi ha ringraziato i consiglieri dell’Unione che l’hanno eletto. Ha espresso il suo apprezzamento per i sindaci dei 14 comuni che hanno saputo fare rete per mettere appunto la strategia dell’area interna. Ha avuto anche parole di elogio per il deputato regionale Fabio Venezia “per la caparbietà il lavoro fin qui svolto”. Ha inoltre spiegato come intende svolgere il ruolo di presidente del consiglio dell’Unione, che si compone di 42 consiglieri, 3 per ognuno dei 14 comuni dell’Area Interna di Troina: “Con spirito di coesione e nell’interesse di portare avanti questo progetto, voglio essere il presidente di tutti e fare in modo che tutti si sentano protagonisti”.
Con il vice presidente Speranza, il presidente Buscemi andrà nei prossimi giorni in tutti e 14 comuni “per
incontrare i sindaci e i consiglieri di ciascun comune al fine di avviare insieme il percorso che porterà
benefici a tutto il territorio ed alla sua comunità”. Non sono compiti facili quelli che dovrà affrontare il
presidente Buscemi.
Tra questi c’è quello di definire l’indirizzo politico-amministrativo dell’Unione e di controllarne l’attuazione che spetta alla giunta, che al momento è composta da: Alfio Giachino (sindaco di Troina), che ne è il presidente, Luigi Bonelli (sindaco di Nicosia) vice presidente, Maria Greco (sindaco di Agira), Piero Livolsi (sindaco di Leonforte) e Francesco Costanza (sindaco di Villarosa). Le Unioni dei comuni si costituiscono per gestire in forma servizi e funzioni.
L’Unione dei comuni dell’Area Interna di Troina è stata costituita principalmente per elaborare e attuare una strategia, che si sostanzia nel potenziamento dei servizi di cittadinanza (salute, istruzione e mobilità) ed iniziative di sviluppo economico locale. Nelle 11 Aree Interne SNAI della Sicilia solo in quella di Troina c’è la presenza attiva di un soggetto della società civile, il Forum Aree Interne, che ha svolto un’intensa attività di animazione sul territorio con incontri pubblici, conferenze e seminari on line con economisti, storici e sociologi che si occupano di aree interne e con sindaci di comuni di Aree Interne di successo come quella dell’Appennino Reggiano.
Attività di animazione svolte dal Forum Aree Interne che avevano lo scopo di spingere i sindaci dell’ennese a mettesi insieme, superando logiche municipalistiche, per elaborare una strategia volta ad arrestare lo spopolamento e il declino economico del territorio e darsi gli strumenti istituzionali per attuarla. Una strategia place-based che si articola in interventi di potenziamento della qualità e della quantità dei servizi di cittadinanza (sanità, istruzione, mobilità e infrastrutture di trasporto) e politiche di sviluppo inteso nel senso che ne dà Hirschman: “Lo sviluppo non dipende tanto dal trovare combinazioni ottimali di risorse e fattori di produzione dati, quanto dal richiamare e dall’arruolare per lo sviluppo risorse e capacità nascoste, disperse o male utilizzate”.
Adesso c’è l’Area Interna di Troina, che ha una strategia e lo strumento istituzionale per attuarla, che è l’Unione dei Comuni. Nella costruzione dell’Unione dei Comuni il ruolo dei sindaci, in particolare dei sindaci dei comuni capofila che ne compongono la giunta, è decisivo. Devono avere la consapevolezza che non si tratta dell’istituzione di un altro ente per gestire in forma associata alcuni servizi e funzioni fondamentali e così soddisfare il pre-requisito per essere ammessi alla SNAI, ma di uno strumento per il riordino territoriale di un’area estesa 1.335 km quadrati sulla quale insistono 14 comuni con una popolazione complessiva di 80 mila abitanti.
L’Area Interna di Troina è una grande aree interna. Il successo di quest’Area Interna, come del resto delle altre 10 Aree Interne della Sicilia, dipende molto dalla qualità della classe dirigente locale intesa in senso
ampio da comprendere non solo sindaci e amministratori comunali, ma anche tutti quelli che ricoprono posizioni di rilevo nelle altre pubbliche amministrazioni (dirigenti scolastici ad esempio) e svolgono ruoli importanti nella società civile (cittadini singoli o associati in organizzazioni di volontariato che costituiscono il cosiddetto capitale sociale) e nell’economia locale (imprenditori singoli o associati). Senza classe dirigente locale all’altezza del compito e senza la partecipazione attiva e consapevole di tutti gli altri i soggetti del territorio, non si va da nessuna parte nelle 11 Aree Interne della Sicilia. “Hic Rhodus, hic salta” vale anche per loro che, con la SNAI, sono chiamati ad una prova per valutarne la qualità.
Silvano Privitera