La chiusura del Castello di Lombardia causata dai lavori di valorizzazione che il Comune sta facendo rappresentano un duro colpo per i tanti turisti che si vedono in giro in questi giorni. Bisogna avere pazienza, pensando che l’antico maniero tornerà alla fruizione ancora più accogliente ed attraente.
Eppure i danni potevano limitarsi se solo si fosse riflettuto prima di aprire il cantiere. I problemi infatti non riguardano solo il trasferimento degli autobus in piazza Europa ma, a dire degli addetti ai lavori (Pro Loco
e Guide Turistiche), anche l’assenza dei bagni. I turisti, infatti, allorquando arrivano in città, dopo il viaggio sostenuto, hanno necessità dei servizi, che prima trovavano nel piazzale del Castello.
A ciò si aggiunge lo slalom che i turisti sono costretti a fare lungo la via Roma per schivare auto e furgoni parcheggiati in modo disordinato, per non parlare delle difficoltà palesate da chi spinge una carrozzina. Un percorso ad ostacoli che tanto somiglia al Camel Trophy e che si potrebbe evitare con un controllo più attento della Via Roma. Piccoli ma fondamentali accorgimenti da porre in essere in tempo reale,
senza attendere il 17 maggio, data in cui risulta convocato dal Comune un mirato tavolo tecnico per affrontare le problematiche della chiusura del Castello.
Spiace constatare che le uniche idee-forza sulle quali si dovrebbe fare leva (città universitaria e la città turistica), non trovano ancora adeguate sensibilità e competenze tra coloro che hanno l’ambizione di rappresentare gli interessi della nostra comunità. Politiche universitarie e politiche turistiche, meriterebbero ben altro tipo di attenzioni.