Picchiò un poliziotto, condanna ed arresto
Piazza Armerina - 30/04/2024
Dovrà scontare una condanna definitiva ad un anno e due mesi di reclusione un 36enne di Piazza Armerina, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.
Sconterà la pena a casa
Gli agenti di polizia hanno notificato all’uomo l’ordine di arresto, emesso dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Enna che ne ha disposto la detenzione nella sua abitazione.
L’aggressione in Commissariato
La vicenda risale a qualche anno fa quando il condannato aggredì un agente di polizia all’interno del commissariato di Piazza Armerina utilizzando degli arnesi non specificati. Ne è scaturito un procedimento giudiziario che si è conclusa con la condanna definitiva a carico del 36enne.
Denunciata una donna
La polizia ha denunciato un’anziana donna che avrebbe simulato un sequestro con rapina. I fatti risalgono al 5 marzo scorso quando l’anziana donna avrebbe denunciato alla squadra mobile che due uomini, in pieno centro cittadino, l’avrebbero costretta a salire in macchina e l’avrebbero portata nella sua abitazione, fuori città, per farsi consegnare denaro e gioelli.
La messinscena
La donna aveva raccontato alla polizia che i due malviventi, dopo essersi impossessati del denaro, dei gioelli e di altri oggetti di valore presenti in casa, l’avrebbero riaccompagnata ad Enna per liberarla in una centrale via del centro storico. La polizia aveva avviato, immediatamente, le ricerche dei malviventi, senza tuttavia rinvenire alcun riscontro alle dichiarazioni rese dall’anziana signora.
Accusata di simulazione di reato
Dunque, gli agenti della Mobile , avevano scandagliato tutti gli spostamenti della donna nella mattinata in cui sarebbe avvenuto il sequestro con rapina e dalla visione delle immagini estrapolate dalle telecamere cittadine, sia private che pubbliche, gli investigatori hanno ricostruito dettagliatamente ogni movimento della donna, escludendo, così, che fosse stata vittima dei reati denunciati. La donna è ora accusata “simulazione di reato”.