Sabato pomeriggio alle 17.30, al Terzo tempo Irish Sport Pub, a Troina, ci sarà la conversazione sul tema
“Il conflitto tra israeliani e palestinesi: la guerra che non si può vincere” organizzata dall’associazione
culturale Antonio Gramsci, Agorà e Giovani Democratici.
A parlarne, tra gli altri, ci sarà anche Kheit Abdelhafid, l’imam della Moschea di Catania. L’associazione Antonio Gramsci ha chiesto anche alla comunità ebraica italiana di far partecipare a quest’evento un suo rappresentante. Questa la risposta della comunità ebraica: “La ringraziamo per il suo gentile invito, ma considerata la situazione nella sua complessità e gravità, che ci tocca da vicino per i legami che la comunità ha con Israele, riteniamo non ci sia la serenità e la lucidità sufficiente per affrontare questi incontri. Cordialmente Claudia Campagnano”.
Che sia una guerra che nessuno possa vincere, lo si capisce dal fatto che da prima del 1948 ce ne sono state altre nel 1956, nel 1967 e nel 1973. Quell’area del Medio Oriente da 80 anni non sa cosa sia la pace, come dimostra la violenta reazione di Israele all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno. Le origini di questa guerra, che sembra non finisca mai, risalgono ancora prima del 1948, anno in cui fu fondato lo Stato di Israele in Palestina.
Negli ultimi anni dell’800 in Europa si svilupparono forti correnti di opinioni ostili agli ebrei con spiccati tratti razzistici, che raggiunsero l’acme negli anni ’30 e ‘40 Le manifestazioni più clamorose di questi furono l’affare Alfred Dreyfus in Francia, i progrom nella Russia zarista e i campi di sterminio nella Germania nazista. Tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 cominciò a maturare tra gli ebrei che vivevano sparsi nei paesi europei di creare uno Stato in Palestina dove mettersi al riparo dalle persecuzioni.
Ma in Palestina c’erano già gli arabi. Ad incoraggiare e favorire l’insediamento degli ebrei in Palestina
furono due potenze europee di allora, Francia e Regno Unito, per mettere in difficoltà l’impero ottomano in declino. Parte da lì quella lunga serie di conflitti tra arabi e israeliani, con al centro la questione palestinese, che sembra non avere fine.
Silvano Privitera