Una malattia silenziosa che minaccia 20mila siciliani inconsapevoli della loro condizione. L’obiettivo quindi è quello di eliminare i rischi per la salute grazie ad una diagnosi precoce. Parte con questi presupposti la campagna della Regione siciliana contro l’epatite C intitolata “Basta Pensarci”.
Da oggi, infatti, screening semplici, veloci e completamente gratuiti in tutti i laboratori pubblici e privati convenzionati e, per chi è positivo, un trattamento rapido con compresse da assumere per bocca nei centri specializzati più vicini. Una iniziativa supportata in oltre 300 laboratori convenzionati col servizio sanitario regionale e con più di 4mila medici di medicina generale impegnati.
Le iniziative previste dalla campagna di screening sono state presentate durante un workshop all’hotel Borsa, a Palermo. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il dirigente generale del Dasoe, Salvatore Requirez; Antonio Craxì, presidente della commissione scientifica Rete Hcv Sicilia; Vito Di Marco, rappresentante per la Sicilia del gruppo tecnico di coordinamento, monitoraggio e valutazione dello screening nazionale per Hcv del ministero della Salute; Giuseppa Maria Irrera, direttore Ufficio detenuti del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria; Giovanna Spatari, rettore dell’Università di Messina, presidente della Società italiana di medicina del lavoro.
Nel dettaglio, quindi, sono 320 laboratori di analisi convenzionati con il SSR con 680 punti di prelievo, 4.200 medici di medicina generale, 640 medici del lavoro, oltre 1600 farmacie e 5000 farmacisti e l’intero sistema delle strutture sanitarie pubbliche dell’isola.
Questi i numeri di un’ampia e innovativa campagna di screening contro l’epatite C a cui oggi la Regione siciliana dà il via. Una campagna che punta a diventare una best practice, dando vita a un modello che potrà essere impiegato anche per altri screening.
L’iniziativa nasce da un’esigenza apparsa chiara negli ultimi mesi: sono circa 20mila i siciliani che potrebbero aver contratto l’epatite C senza saperlo. Si tratta di una stima fatta dagli esperti che quotidianamente si confrontano con le malattie del fegato.
Ma oggi questa malattia può essere guarita in modo semplice, basta diagnosticarla prima che porti a gravi conseguenze come la cirrosi e il cancro del fegato.
La Regione siciliana conta su ben 32 centri afferenti alla rete HCV Sicilia, specializzati nella diagnosi e nella cura di questa malattia. Presso i centri clinici, attrezzati e bene organizzati, è possibile eradicare la malattia in breve tempo. Ma la malattia è silente, dunque il modo più semplice per individuarla è quello di effettuare una semplice analisi del sangue, prima che evolva e porti a gravi conseguenze.
Per questo da oggi tutti i nati fra il 1969 e il 1989 potranno sottoporsi ad uno screening semplice e veloce. Si tratta di un semplice prelievo di sangue completamente gratuito. Non occorre ricetta o prescrizione del medico. Basta presentarsi in un qualunque laboratorio di analisi pubblico o privato convenzionato e chiedere di sottoporsi allo screening per l’epatite C, senza pagare nulla. Il risultato del test sarà comunicato all’interessato in modo semplice e veloce attraverso un SMS.
Per portare la popolazione a conoscenza dell’esistenza di questa opportunità la Regione lancia anche una campagna che si svilupperà attraverso comunicazioni personali (lettera di invito da parte delle ASP) alla popolazione target (siciliani fra i 35 e i 55 anni) ma anche attraverso tutti i media, comprese delle pagine Facebook e Instagram dedicate. On line anche un sito internet, dove è possibile reperire ogni informazione sulla malattia e il test, e dove si può facilmente localizzare il laboratorio più vicino presso cui è possibile sottoporsi al test.
Basta collegarsi al sito bastapensarci.it o seguire le pagine della campagna su Facebook bastapensarci.it e Instagram /bastapensarci.it per acquisire ogni tipo di informazione e rimanere aggiornati.
Oltre alla essenziale collaborazione di tutti i laboratori di analisi, fondamentale è il contributo che daranno i medici di medicina generale, i medici del lavoro ed i farmacisti all’interno delle loro attività.
La loro competenza e la capacità di comprendere le esigenze particolari dei cittadini è fondamentale per la riuscita del programma di screening: a loro, infatti, i cittadini potranno rivolgersi per chiarimenti e indicazioni puntuali e competenti.
“E io che ne sapevo” è il messaggio della campagna che invita, dunque, al test semplice, veloce, e completamente gratuito per mettersi al sicuro contro l’epatite C, perché “è meglio pensarci ora, per non pensarci più”.