Per rinunciare alle sue ambizioni di diventare vicesindaco del Comune di Tremestieri Etneo, secondo la tesi della Procura distrettuale antimafia di Catania, il sindaco, Santi Rando, ed il deputato regionale, Luca Sammartino, avrebbero promesso a Pietro Alfio Cosentino, l’assunzione dei suoi due figli.
E’ quanto emerge nell’inchiesta Pandora della Dda e dei carabinieri di Catania, culminata con l’emissione di 11 misure cautelari, tra cui gli arresti di Rando e Cosentino mentre il parlamentare regionale della Lega è stato sospeso per un anno dai pubblici uffici.
Nella ricostruzione degli inquirenti, Cosentino sarebbe stato un intermediario del clan Santapaola di Catania, tirato in ballo da un collaboratore di giustizia, Silvio Corra, che, nelle sue dichiarazioni, come si legge nell’ordinanza del gip di Catania, avrebbe “riferito di avere personalmente assistito a riunioni tra Francesco Santapaola, Vito Romeo, Pietro Alfio Cosentino, Santi Rando e Luca Sammartino, subito prima delle elezioni comunali del 2015, nel periodo
della campagna elettorale”
L’arresto nel 2016 di Vito Romeo, indicato nell’ordinanza come braccio destro di Francesco Santapaola, avrebbe reso difficile la promozione a vicesindaco di Consentino, essendo vicino a Romeo perché, nella tesi dell’accusa, quella carica avrebbe portato troppa attenzione mediatica che Sammartino e Rando non avrebbero voluto.
Nel giugno del 2018, gli inquirenti registrano un incontro tra Sammartino e Cosentino ed al centro della discussione ci sarebbe stata l’assunzione della figlia dello stesso Cosentino.
SAMMARTINO: Sì, sì, siamo nella fase decisiva, la Legge oggi prevede la contrattualizzazione degli appalti a tempo definitivo, diciamo, siamo nei 52 giorni dal sei di maggio, sta trascorrendo tutto regolarmente ed io avrò degli aggiornamenti giovedì, però penso che siamo ormai nei tempi per…
COSENTINO: Che dici?
SAMMARTINO: maturare sta cosa …
COSENTINO:lo lascio per te?
SAMMARTINO: No, ma non mi serve, io ho scritto: figlia di..
COSENTINO: Ah!?
SAMMARTINO: Quando è il momento chiamo io e ti dirò.
COSENTINO: Ah! ok, no, no, io pensavo …
SAMMARTINO: No, no, su questo siamo sereni e tranquilli, poi?
Nell’inchiesta emerge anche un incontro, risalente al 4 ottobre del 2019, tra Rando, Sammartino e Cosentino nella segreteria politica del parlamentare regionale. Cosentino avrebbe manifestato il suo disappunto per la mancata assunzione del figlio ma nelle intercettazioni Sammartino lo avrebbe rassicurato, sostenendo che il ritardo sarebbe stato causato da un problema superabile, cioè “il differimento dell’inizio del servizio presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, causato dal mancato trasferimento dei “flussi telematici dalla società uscente a quella subentrante” si legge nell’ordinanza del gip di Catania.
SAMMARTINO:… il servizio è già partito, il ragazzo non è stato ancora chiamato, perché mancano i flussi telematici da parte dell’ASP, OK? stamattina hanno firmato il verbale, dove l’azienda uscente finalmente ha obbligato l’ASP per i flussi…
COSENTINO: Io onestamente da …
SAMMARTINO: E’ uguale dice
COSENTINO: No, perché mio figlio, mio figlio, si sente tipo …
SAMMARTINO: …per questo ragazzo, abbi fede, massima serenità …
Per i magistrati, però, le assunzioni dei figli di Cosentino non farebbero parte “dello scambio elettorale politico-mafioso” ma sarebbero state come “una ricompensa datagli da Sammartino e Rando sia per il ruolo di
intermediario con gli esponenti mafiosi da lui svolto, sia per la successiva rinuncia alla ricompensa diretta che gli era stata inizialmente promessa, ossia l’incarico di vice sindaco”.
Un altro filone investigativo è quello della corruzione, secondo cui Sammartino avrebbe pagato un ufficiale giudiziario per compiere delle operazioni di bonifica nella sua segreteria politica. In effetti, nel locale c’erano delle cimici visto che, come spiegano gli inquirenti, il deputato era sotto indagine in un’altra inchiesta per corruzione.
Questa informazione sarebbe stata appresa grazie ad un luogotenente dei Carabinieri in congedo, già in
servizio presso la sezione di polizia giudiziaria dei Carabinieri presso la Procura della Repubblica di
Catania, che lo avrebbe aggiornato sui procedimenti penali a suo carico “sulla scorta di notizie apprese da personale in servizio presso la locale Procura della Repubblica”.
E quest’ultimo avrebbe contattato un appuntato dei carabinieri in servizio nella sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Catania per procedere alla bonifica della segreteria di Sammartino.
Nel settembre del 2019, i magistrati captano una conversazione tra Sammartino ed il carabiniere in servizio in Procura, “assunto” per trovare le cimici nella segreteria del parlamentare.
CARABINIERE: che poi sotto non si prende un cazzo. Tu l’unica cosa che c’hai, c’è un segnale, ma è
dovuto chissà a che cosa, te l’ha fatto sempre, anche quando sono venuti gli altri, ma ti dico un
piccolo segnale. Abbiamo spostato noialtri tutti i mobili e poi qua sotto…
SAMMARTINO: Ma li hai spostati?
CARABINIERE: E’ venuta bene, infatti poi abbiamo abbassato la frequenza e … (inc.) …
SAMMARTINO: Ma sei sicuro che non è qua dentro?
CARABINIERE:: No no no, Luca, abbiamo spostato tutto.
SAMMARTINO: Va bene. Senti invece ti volevo dire …
CARABINIERE: … (inc.) … l’abbiamo fatto … (inc.) …L’unica cortesia che ti chiedo, Luca, poi questo… (inc.)…
SAMMARTINO: No, come (inc.)… 500?… 200?!
CARABINIERE: No, 200… quale 500, 500 era, no, 6