Il Comune di Valguarnera alla ribalta nazionale. La proposta del comandante della Polizia municipale di liberare dal canile i “cani non pericolosi”, ha fatto il giro dello Stivale. Proposta avanzata dopo che il
titolare Luca Scoto aveva reclamato al Comune la somma di 100 mila euro per crediti pregressi, pena l’azione legale. Sia la Stampa di Torino che il Fatto Quotidiano hanno ripreso la notizia apparsa su Vivienna, occupandosi della questione e chiedendo spiegazioni sia al sindaco che al titolare della struttura.
Scoto ha ribadito ancora una volta di non essere più in condizioni di accudire i cani a fronte di un credito vantato dal Comune di diversi esercizi. E che se il Comune non pagherà entro brevissimo termine sarà costretto a chiudere l’attività per fallimento. Proposta che ha indignato non poco l’opinione pubblica, considerato il grave problema del randagismo sul territorio, con branco di cani che gironzolano la sera per le vie del paese mettendo paura a chi si trova ancora in giro. La sindaca, attraverso la sua solita diretta social, ha detto la sua, giustificando la proposta di Villareale.
“Il comandante della Polizia municipale- ha detto- ha solo fatto una nota interlocutoria al titolare del canile per avviare una procedura che metta l’Ente, nel rispetto della normativa, nelle condizioni di ridurre il numero dei cani all’interno della struttura, lasciando spazio ad eventuali nuovi insediamenti. Tengo a precisare che sino ad oggi nessun cane è stato liberato dal canile e non capisco quindi dove sta lo scandalo. Quella di Villareale era solo una nota gestionale. Il problema- ha continuato- non riguarda solo il nostro Comune ma anche i numerosi Comuni vicini, tanto che nei mesi scorsi, con Assoro, Aidone, Piazza Armerina ed Enna, abbiamo avviato un tavolo tecnico proprio a Valguarnera per cercare di
risolvere il problema.”
La sindaca poi fa un excursus su cosa prevede la norma. “Questa- dice- prevede che i cani una volta sterilizzati, microchippati e ritenuti docili, possono essere affidati ai vari quartieri del paese, con dei volontari che se ne prendano carico, proprio per lasciare spazio nei canili a dei cuccioli che devono essere accuditi.”
Ma le domande che in molti si pongono sono sempre le stesse: “E’ proprio il caso di immettere sul territorio nuovi cani, visto che quelli presenti sono già troppi? Chi decide poi se un cane è docile o meno, chi sarà a stabilirlo? Il servizio veterinario dell’Asp? Un veterinario qualsiasi? E se quel cane una volta fuori provoca un danno a qualcuno su chi ricadranno le colpe?
Draià poi attacca frontalmente il consigliere Angelo Bruno per aver postato una foto di una cane con la fascia tricolore. E’ un atto burlesco, ridicolo e disdicevole che non accetto e che mi amareggia tanto.” Immediata la risposta di Angelo Bruno: “Mi dispiace che il Sindaco con tutti i problemi che ha creato e che ora deve provare a risolvere si concentri di più su un mio post social- afferma-. Mi rendo
conto però che l’evidente suo nervosismo le abbia offuscato la mente, tanto da non rendersi conto che la foto di una cane che indossa la fascia tricolore è un modo per ironizzare sulle scelte scellerate della sua
amministrazione. Capisco che dovremmo piangere al solo pensiero di come ci ha ridotti, sull’orlo del dissesto finanziario. Il nostro Comune deve precisamente 121 mila euro al canile di Luca Scoto, debiti
accumulati solo negli anni in cui a indossare la fascia tricolore è proprio la Sindaca Draia. In questi anni ho provato a invitare il primo cittadino a trovare tutti insieme una soluzione. Ho proposto l’adozione a distanza dei randagi, la creazione di un rifugio intercomunale e tante altre iniziative. Nessuna di questa è stata accolta. Adesso ci troviamo in una situazione gravissima, siamo senza la convenzione con il canile visto che non abbiamo né il Bilancio 2023/2025 né il bilancio 2024/2026 e in più dobbiamo allo stesso canile una cifra molto elevata. Invece di concentrarsi sulla mia ironia, che resta sempre elegante seppur sagace- conclude Bruno- si concentri di più su chi semina veleno e odio per nascondere il disastro proprio di questa Amministrazione Comunale.”
Rino Caltagirone