A seguito degli incontri tenuti nei giorni scorsi, l’Assessore regionale per la sanità e i Rettori delle Università di Palermo, Messina e Catania hanno sottoscritto la revisione dei precedenti protocolli d’intesa finalizzati a realizzare un sistema integrato di alta formazione professionale, di sviluppo della ricerca biomedica e clinica e delle connesse attività assistenziali. Medesimo protocollo d’intesa era già stato sottoscritto con l’Università Kore il 15 marzo 2022.
Nel quadro di compatibilità delle risorse finanziarie disponibili, i posti-letto del Policlinico di Palermo sono passati da 550 a 900. I deliberati posti aggiuntivi saranno gestiti dall’ateneo palermitano in collaborazione con l’Ospedale Sant’Elia. E’ una buona notizia per il territorio nisseno che contribuisce a potenziare l’offerta sanitaria nell’area interna e centrale della Sicilia, già presidiata dalla facoltà di medicina e
chirurgia presente all’Università Kore di Enna.
In tale contesto, in cui ci sentiamo immuni dal facile contagio elettorale generato dall’imminente competizione per il rinnovo del Parlamento europeo, nessuna “beffa” registriamo in capo all’Università Kore che, al contrario, continua a gestire i propri corsi di laurea in medicina anche attraverso la costante e programmata clinicizzazione di reparti ospedalieri su base convenzionale.
Continua a sbagliare chi pensa al policlinico come se fosse il vitello d’oro da adorare ed al quale offrire olocausti e presentare sacrifici di comunione. Ad oggi i policlinici sono tre, tanti quante sono le facoltà universitarie di riferimento, e se mai dovesse riconoscersi un quarto policlinico – questione complessa che richiede una lunga sedimentazione di politiche, servizi, strutture e risorse – ciò non potrà che avvenire
solo a cura di una quarta facoltà di medicina, autonoma e regolarmente funzionante.
Massimo Greco