Scorre poca acqua nei fiumi Troina e Sotto Troina, due affluenti di destra rispettivamente del Simeto e del Salso. Il livello dei pozzi nelle campagne scendi di giorno in giorno.
“C’è il sole e non piove non si sa da quando, ma per noi è un brutto tempo perché con pochissima acqua campi di grano e bestiame vanno tutti in malora”, ci dice Antonio Amata che, assieme alla moglie Giuseppa Cravosio, gestisce l’azienda in contrada Liso-Maddalena. Stesse allarmate previsioni fa Silvestro
Salinaro che ha l’azienda agrozootecnica in contrada Lavanche: “I pozzi si stanno inaridendo, il
fiume somiglia ad rigagnolo; se continua così non raccoglieremo niente quest’anno”.
Si raccoglie poca acqua nella diga Ancipa per effetto della perdurante siccità. E’ una situazione che non lascia ben sperare per i prossimi mesi, se non interviene qualche mutamento di clima con l’arrivo di
piogge abbondanti. L’acqua raccolta nel serbatoio dell’Ancipa serve per molti scopi. Quello più
conosciuto è il potabile. Sono molti i comuni delle tre province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna
nei quali arriva l’acqua dell’invaso troinese per usi civili. Gli altri due scopi sono quelli idroelettrici
e irrigui. Con l’acqua dell’Ancipa si produce energia elettrica nelle centrali di Troina, Grottafumata,
Contrasto, Paternò e Barca a valle della diga Ancipa.
Le acque di scarico di queste centrali vengono, in parte o totalmente utilizzate, a fini irrigui dai consorzi di bonifica della Piana di Catania o da utenti privati. Costruita tra gli anni 1949 e 1952, la diga Ancipa ha una capacità di invaso di 30 milioni di metri cubi. In un anno si riempie tre volte, quando piove e nevica regolarmente in autunno ed in inverno. Non sono pochi 90 milioni di metri cubi disponibili nel corso di un anno. Da alcuni anni, per la scarsità di piogge e nevicate, il livello dell’acqua nella diga, alta 112 metri, non
raggiunge più l’altezza massima di 98, 50 metri.
Silvano Privitera