E’ finita al Tg1, nella rubrica dedicata alle incompiute, la vergognosa vicenda della Sp 28, più nota come Panoramica, che dal 2009 ha subito tre crolli ma non si è mai riusciti ad avviare i lavori per restituire una delle arterie importanti per Enna, con evidenti ricadute sui collegamenti con gli altri Comuni della provincia.
Il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, intervistato dall’inviata del Tg1, ha ripercorso le tappe di questa strada, “realizzata in poco meno di 4 anni” e che dal “1962 al 2009 ha fatto il suo lavoro” fino al primo crollo del 2009.
Il primo cittadino ha raccontato degli episodi surreali, noti alla comunità ennese ma del tutto oscuri a molti, come il ritardo nel reperire le risorse per rimettere in sesto la strada. “L’accordo di programma quadro per l’accesso al finanziamento di 6,5 milioni di euro fu stipulato solo nel 2012, a distanza di 3 anni e mezzo dal crollo” ha detto il sindaco.
I lavori, nonostante il finanziamento, non iniziarono mai, “perché nel marzo del 2015 ci fu un secondo crollo” ha ricordato Dipietro nella sua intervista.
Il capo dell’amministrazione ha anche spiegato l’impasse burocratico. “L’ex Provincia chiese all’Anac se con la prima aggiudicazione si potesse procedere con i lavori anche se gli interventi erano diversi per via del secondo crollo ma l’Anac disse di no, perché occorreva rifare la gara“.
I lavori iniziarono nell’agosto del 2020 “ma nel novembre del 2020 si verificò il terzo crollo e nel giugno del 2021 si è ricominciato daccapo” ha aggiunto il sindaco.
E’ stato poi redatto il progetto di variante suppletiva dopo avere preso la decisione, in sede di conferenza di servizi, di demolire totalmente le arcate del viadotto. I commissionati approfondimenti geologici, dai quali è emersa l’impossibilità d’incrementare le caratteristiche di resistenza meccanica delle originarie pile in muratura, hanno quindi suggerito di far cambiare totalmente rotta al progetto originariamente previsto e finalizzato al consolidamento dei tratti crollati.
Ma i lavori per la demolizione e la ricostruzione, “individuata come nuova soluzione” non sono mai partiti.