Agricoltori e allevatori, tra cui una cospicua delegazione dell’Ennese, si sono presentati in massa alla manifestazione organizzata per oggi a Palermo. In migliaia hanno preso parte al corteo che è partito da piazza Marina e si è concluso in piazza Indipendenza, sede della presidenza della Regione Siciliana. L’obiettivo della manifestazione è di chiedere al governatore Renato Schifani l’istituzioni di un tavolo tecnico permanente per la tutela dei prodotti made in Sicily.
“Se si ferma l’agricoltura, il Mondo finirà a Rotoli”, grida un manifestante al megafono. Lavoratori ed imprenditori hanno infatti manifestato a più riprese le preoccupazioni relative alle nuove politiche europee in materia di green deal e alle importazioni di prodotti dall’estero, alcuni dei quali trattati con il glifosato.
“Siamo in piazza perchè da diversi decenni le politiche nazionali ed europee non hanno fatto gli interessi della nostra categoria – dichiara Giovanni Pulvino, ragazzo arrivato a Palermo da Valledolmo -. Subiamo gli effetti dell’importazione di grano trattato con il glifosato. Si tratta sempre di microtossine. Fatto che avvien anche per i prodotti ortofrutticoli. Vogliamo un mercato che ci permettano di avere un reddito e che tuteli la salute del consumatore”.
L’altro grande tema riguarda la fuga di giovani verso l’estero. “La povertà delle attività agricole costituisce una delle cause di spopolamento e di depauperazione delle ricchezze del territorio – sottolinea Giuseppe D’Angelo -. Per questo tutte le categorie che hanno a cuore la salvaguardia del territorio ed un’alimentazione salubre hanno deciso oggi di partecipare”.
“Siamo davanti ad una calamità naturale come la siccità – rappresenta Salvatore La Spina, sindaco di Centuripe -. Gli agricoltori sono stati costretti mangimi e cibo per gli animali. Bisogna intervenire subito con una politica di supporto”. E Pietro Polito, primo cittadino di Petralia Sottana, aggiunge. “Chiederemo che ci sia un impegno su un’equa retribuzione e una parità di regole che consentano anche ai nostri agricoltori di continuare a lavorare, avendo il proprio reddito e la propria dignità”. Infine, Pier Calogero D’Anna, sindaco di Bompietro, vorrebbe che “su tutti i prodotti che entrano in Sicilia venisse specificato quali prodotti sono stati utilizzati. Solo così si può consentire una libera da parte del consumatore.