L’8 marzo è il giorno che ricorda le conquiste femminili nel campo dei diritti ma anche una giornata dedicata alle riflessioni sulle violenze e sulle discriminazioni capaci di colpire tantissime donne.
Come non ricordare, infatti, la tragedia accaduta nel novembre scorso a Troina quando Mariella Marino, 50 anni, venne ammazzata dall’ex marito, Maurizio Impellizzeri, allevatore di Troina, a colpi d’arma da fuoco. Fu lui, arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio aggravato, a consegnarsi ai militari, dando l’arma che avrebbe usata nel delitto.
Secondo la tesi degli inquirenti, esplose 3 colpi di pistola davanti a un supermercato di Troina ferendo a morte la donna. La vittima aveva lasciato il marito per le continue violenze subite, tuttavia l’uomo non avrebbe smesso di perseguitarla. In passato l’allevatore aveva patteggiato 8 mesi per atti persecutori. Non è bastato nemmeno un procedimento giudiziario per fermare la tragedia.
” Non dimenticare i tanti ostacoli che tuttora esistono, di natura materiale e culturale, per il raggiungimento di una effettiva piena parità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “E soprattutto “senza ignorare che sono ancora frequenti inaccettabili molestie, pressioni illecite nel mondo del lavoro, discriminazioni, così come da anni viene denunciato”. Non possiamo “perdere memoria delle violenze” esorta il Presidente, che infatti cita Giulia Cecchettin, “la cui tragedia ha coinvolto nell’orrore e nel dolore l’intera Italia”. Serve un cambiamento culturale, e proprio l’arte, fil rouge della cerimonia di oggi “è un veicolo efficace e trainante di formazione e di trasmissione dei valori della vita”.