Il Tribunale di Enna ha condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione don Giuseppe Rugolo finito sotto processo per violenza sessuale aggravata su minore. Per lui è scattata anche l’interdizione dai pubblici uffici e dall’insegnamento. Per l’imputato anche la condanna al risarcimento insieme alla Curia di Piazza Armerina.
La sentenza è stata emessa dopo 8 ore di camera di consiglio. Il dispositivo è stato letto dal presidente del tribunale Francesco Pitarresi nel corso di una udienza a porte aperte dopo che tutto il processo era stato celebrato a porte chiuse.
L’inchiesta è scattata dopo la denuncia di Antonio Messina, un giovane oggi trentenne, che ha raccontato alla squadra mobile di Enna le violenze subite dal 2009 al 2013.
La presunta vittima, secondo quanto emerso nelle cronache legate all’arresto del sacerdote, aveva segnalato le violenze prima ad altri sacerdoti e al vescovo della diocesi di Piazza Armerina. Don Rudolo, prima dell’esecuzione della misura cautelare, venne trasferito in altra sede, ufficialmente per seguire un dottorato. La vittima a quel punto, dopo avere scritto anche a papa Bergoglio, decise di denunciare tutto alla polizia.
Gli inquirenti acquisirono degli elementi, ritenuti dall’accusa importanti, prelevati da pc, telefoni e supporti informatici, sequestrati al sacerdote, per anni parroco a Enna e alla guida di un’associazione giovanile. Nel corso delle indagini sarebbero emersi ulteriori reati commessi ai danni di altri due minori, nei confronti dei quali l’imputato avrebbe svolto ruolo di guida spirituale.
Il pm della Procura di Enna, al termine della requisitoria, si era espresso per una condanna a 10 anni di carcere mentre la difesa del sacerdote aveva sollecitato una sentenza di assoluzione.
Nel processo si sono costituiti parti civili, oltre alla vittima assistita da Eleanna Parasiliti Molica, i genitori , con l’avvocato Giovanni Di Giovanni, Rete l’Abuso, assistita da Mario Caligiuri e l’associazione Contro Tutte le Violenze, Co.Tu.Le.Vi, con Irina Mendolia.