I consiglieri d’opposizione di Enna denunciano il cambio di statuto della società partecipata, EcoEnnaServizi srl, gestore del servizio dei rifiuti, che conferirebbe maggiori poteri al sindaco a scapito del Consiglio comunale.
Giuseppe Trovato (SiAmo Enna), Serafino Torregrossa (SiAmoEnna), Paolo Gargaglione (Moderati per Enna), Giusy Macaluso (Moderati per Enna), Michele Baldi (Moderati per Enna), Gaetano Fazzi (Nuova DC), Stefania Fazzi (Nuova DC), Salvatore Cappa (PD), Tiziana Arena (PD), Marco Greco (PD), Mirko Andolina (PD),Dario Cardaci (Nuova Cittadinanza) hanno annunciato la presentazione di una interrogazione al sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, in merito a questa modifica dello statuto.
“Al di là di là dei profili che attengono alla legittimità degli atti posti in essere, appare già gravissimo sul piano politico e istituzionale che il Sindaco abbia proceduto ad apportare tali rilevanti modifiche tenendone all’oscuro il Consiglio Comunale” insorgono i consiglieri di opposizione.
I consiglieri comunali ritengono che la mossa del sindaco sia frutto della consapevolezza di non poter disporre di una maggioranza in aula in grado di far passare questa modifica.
“Ancor più grave, perché ciò è avvenuto – scrivono i consiglieri di opposizione – in un momento in cui il Sindaco non poteva contare sulla maggioranza in Consiglio. Insomma, l’ennesimo dispotico atto di arroganza nei confronti dell’intero civico consesso che dovrebbe irritare anche i Consiglieri che sostengono l’Amministrazione, oppure un tentativo di farla sotto al naso ai consiglieri che si stavano occupando dell’argomento, confidando sulla propria “furbizia” e dubitando dell’intelligenza e delle capacità altrui”.
Infine, i consiglieri di opposizione sostengono che la loro azione non è finalizzata ad esautorare la società partecipata dalla gestione del servizio. “Nessuno di noi pensa di non rinnovare l’affidamento alla società interamente partecipata dal Comune di Enna. E’ nostro dovere, però, assicurare che l’affidamento e la gestione del servizio avvengano in un contesto trasparente e con gli adeguati meccanismi di controllo democratico in capo al Consiglio Comunale, così da garantire tutti i soggetti coinvolti, dai cittadini ai dipendenti della società, ed evitare che tutte le decisioni più importanti risultino accentrate su un “uomo solo al comando”, figura della quale non si avverte alcuna nostalgia”.