Lo avevano annunciato che avrebbero portato tutti i loro migliori prodotti per dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, che mangiare un pezzo di salame fatto in casa è molto meglio di quello che si compra al supermercato.
Gli agricoltori e gli allevatori hanno esposto la loro mercanzia sui banconi dei gazebo allestiti a Enna bassa ed hanno dato da mangiare ed a bere, con dell’ottimo vino, a tutti coloro che hanno deciso di parlare con loro, di solidarizzare con la protesta, che è quella di un pezzo importante del Prodotto interno lordo della provincia di Enna. “Se proprio non lo avete capito – dice un manifestante – noi rappresentiamo una fetta importante di questo territorio che da sempre si è fondato sull’agricoltura”.
I titolari delle aziende agricole hanno sfoggiato il meglio dei loro prodotti e manco a dirlo tutti quelli che hanno assaggiato ne sono rimasti entusiasti. “Qui nessuno si vuole prendere merito – racconta un imprenditore in un video finito sulla piattaforma di TikTok – sulla bontà della merce perché quando la materia prima è buona è semplice realizzare dei prodotti buoni. Se, invece, è scarsa devi impegnarti molto perché sia passabile” .
Se poi agli allevatori gli si chiede della carne coltivata, allora sì che qualcuno rischia di perdere la pazienza. “In questo modo – racconta un allevatore – si uccide la nostra cultura, le nostre tradizioni, il nostro lavoro. Le politiche dell’Unione europea non fanno altro che ammazzare la nostra agricoltura, perché poi dobbiamo ricordarci della prossima commercializzazione delle farine di grillo. Ed allora basta dirlo che si vuole seppellire tutto”.