Rifiuti, gestione in scadenza, i nodi del Comune

L’affidamento in house, operato dal Comune di Enna alla propria società partecipata, del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti urbani scadrà il prossimo mese di luglio. Il Consiglio comunale, che sarà quindi chiamato a riaffidare il servizio, si sta interrogando sull’opportunità di estenderne a 15 anni la durata.

Lo scenario

Su tale questione, è utile rimarcare la necessità che la durata degli affidamenti(soprattutto in house) sia limitata e comunque proporzionata ai tempi di recupero degli investimenti, al fine di impedire il consolidarsi di posizioni di rendita che finirebbero per alterare per un tempo troppo esteso il mercato concorrenziale.

Il nodo dell’affidamento in house

Peraltro, qualora il Comune volesse procedere con un nuovo affidamento in house, dovrà tenere conto della nuova normativa (d.lgs. n. 201/2022) che prescrive una motivazione “qualificata”. Il Comune è infatti tenuto a specificare concretamente le ragioni del mancato ricorso al mercato, illustrando i benefici per la collettività della gestione in house su investimenti, qualità e costi dei servizi, nonché rispetto agli obiettivi di universalità, tutela dell’ambiente e accessibilità dei servizi.

Il caos normativo

In tale contesto valutativo, non può non essere sottolineata anche la distorsione che caratterizza la maggior parte delle gestioni di tale servizio nel territorio regionale, a causa di una “folle” normativa tutta siciliana che abilita, ancora oggi, i Comuni singoli o associati ad affidare il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto, sulla base di perimetrazioni territoriali da loro stessi definite.


Su 390 Comuni della Sicilia, in 260 hanno costituito l’area o ambito di raccolta ottimale (ARO) che, in un numero rilevante di casi – per l’esattezza 103 -, coincide con il Comune stesso. Ciò ha determinato un numero eccessivo di soggetti titolari di competenze e funzioni in materia di gestione del servizio integrato dei rifiuti e una frammentazione sistemica dei servizi, vanificando la ratio dello schema delineato dal Codice dell’ambiente di creazione di servizi omogenei tali da consentire economie di
scala.

Massimo Greco