La Commissione parlamentare regionale antimafia ha annunciato un evento a Enna sulla libertà di informazione e lotta alla mafia dal titolo “La libertà di informazione è libertà. I recenti episodi intimidatori, ai danni dei cronisti nella città, hanno creato preoccupazione ed allarme nel territorio.
Stamane, il giornalista José Trovato, che ha ricevuto una querela da parte dei figli del defunto boss Bevilacqua, ha evidenziato nel corso della sua audizione alla Commissione regionale Antimafia un clima pesante per la funzione svolta nell’Ennese dai cronisti che si occupano di cronaca giudiziaria, evidenziando come, anche attraverso il sistema delle querele temerarie, si tenti di impedire il libero esercizio della professione giornalistica e la possibilità per l’opinione pubblica di avere una corretta informazione.
Nei giorni scorsi, il direttore di ViviEnna, Gaetano Scariolo, è rimasto vittima di un’intimidazione, a seguito di un articolo sull’omicidio dell’imprenditore edile Gaetano Menzo, sfociata con frasi diffamatorie e la pubblicazione del numero telefonico privato e di altri contatti personali, su cui è stata aperta un’indagine dalla polizia.
Di recente, tre giornalisti ennesi, Pierelisa Rizzo, Filippo Occhino e Manuela Acqua hanno ricevuto querele da parte dei legali di don Rugolo, il sacerdote sotto processo per abusi sessuali.
L’evento, organizzato dalla Commissione antimafia e che vedrà il coinvolgimento dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia e dell’Associazione siciliana della stampa, sarà definito nelle prossime settimane.
“Ringrazio il presidente della commissione Antimafia, Antonello Cracolici, e tutti i componenti per la loro disponibilità e il sostegno concreto – ha detto il cronista José Trovato – Non mi sono mai sentito solo: oggi più che mai sento forte al mio fianco la presenza delle istituzioni”.