Da settembre dello scorso anno il colonnello Fulvio Marabotto, 53 anni, originario di Savona, è il comandante provinciale della Guardia di finanza di Enna.
Il suo curriculum è molto nutrito e nel suo ultimo incarico ha ricoperto il ruolo di comandante del Gruppo tutela spesa pubblica nel Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Genova. È stato insignito della Medaglia d’oro al merito di lungo comando e della Croce d’oro per anzianità di servizio e della Medaglia mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare.
Abbiamo intervistato il comandante della Guardia di finanza di Enna per spiegare le criticità del territorio ennese.
Il concetto del Fisco che vessa appartiene ad un modo di pensare ormai desueto. La Guardia di finanza agisce sugli aspetti patologici dove c’è il malaffare che, magari, agisce sull’acquisizione illecita di denaro pubblico. Tanto per fare un esempio, le attenzioni sono sul Pnrr ma, in generale, le attività di controllo e verifica sono concentrati in ogni comparto della spesa pubblica.
Per quello che ho avuto modo di conoscere della realtà ennese, mi sono reso conto, anche sulla scorta delle classifiche nazionali, che è imperniata su una economia abbastanza modesta. Non ci sono grossi insediamenti industriali, è un territorio caratterizzato da un sistema produttivo centrato sull’agricoltura, peraltro, non particolarmente redditizio. E’ a basso rendimento, perché le coltivazioni che ci sono non sono inserite in una filiera produttiva strutturata.
E’ una provincia che beneficia di concessioni pubbliche, per cui l’attenzione della Guardia di finanza va certamente in questa direzione. Non solo finanziamenti in ambito agricolo ma pure di altra natura, come nell’artigianato o industriale. Del resto, essendo una provincia svantaggiata, lo Stato da una parte e l’Unione europea dall’altra erogano finanziamenti, da qui il nostro lavoro per evitare che questi fondi finiscano in mani sbagliate.
Enna ha una posizione centrale, tra Caltanissetta e Catania, per cui possono esserci influenze da parte di organizzazioni criminali di quei due territori. Possiamo dire che Enna potrebbe essere attrattiva per questi gruppi per quei finanziamenti pubblici, in cui l’agricoltura gioca un ruolo importante.
La droga, che è un commercio illecito ad alto rendimento, non è strutturata nella provincia di Enna sotto forma di organizzazione criminale, presumibilmente per la caratteristiche del territorio, che è modesto sulla sfera economica.