La manifestazione di protesta degli agricoltori ha interessato anche Enna, una delle province della Sicilia in cui il settore ha un ruolo fondamentale nell’economia locale.
Questa mattina, come era stato annunciato nei giorni scorsi, si è svolto il sit in davanti al palazzo della Prefettura di Enna per denunciare le politiche, nazionali ed europee, che, secondo gli imprenditori, stanno soffocando le imprese nostrane.
Una mobilitazione che ha interessato altri Comuni, tra cui Palermo a Sciacca e Marianopoli.
“Le politiche europee – dicono i manifestanti – sono quelle che hanno devastato il mondo del lavoro – attacca Franco Calderone -. Sono quelle che hanno tenuto conto dell’utile di pochi contro l’interesse dei molti. Hanno favorito le multinazionali a danno dei piccoli imprenditori, commercianti ed artigiani. Alla fine il risultato è la chiusura e la perdita di posti di lavoro. Un dato su tutti. Le sole partite IVA agricole in Sicilia sono 120.000. Un numero spropositato di aziende che danno lavoro a molte più persone. Si sta restringendo quel bacino di imprese che hanno dato lavoro per tutta una serie di politiche europee folli e scriteriate”.
I manifestanti, che hanno individuato nell’ex Forcone Franco Calderone, il loro leader in Sicilia, agitano lo spettro della “farina di grillo” e della “carne sintetica” che, a loro parere, rischiano di affossare, in modo definitivo le aziende agricole italiane e siciliane.
L’altro “nemico” sono gli impianti fotovoltaici. Per gli agricoltori, gli interessi attorno a questo asset energetico sono enormi ma sono un danno per l’agricoltura, per via del fatto che assorbono molti terreni ed allo stesso tempo non portano alcun beneficio al territorio.