Il pm di Enna, Michele Benintende, al termine della requisitoria davanti al gup del Tribunale di Enna, Michele Ravelli, ha chiesto la condanna a 18 anni di reclusione per Laura Di Dio, accusata dell’omicidio della suocera, Margherita Margani, pugnalata a morte il 4 febbraio dello scorso anno a Pietraperzia. Il processo, in corso al palazzo di giustizia di Enna, si celebra con il rito abbreviato.
Il pubblico ministero, accogliendo le tesi dei difensori dell’imputata, avvocati Antonio Impellizzeri e Salvatore Timpanaro, non ha ritenuto di contestare le aggravanti, né della premeditazione, né della crudeltà, che, prevedendo l’ergastolo, avrebbero escluso la possibilità di chiedere il giudizio abbreviato al quale è stata, invece, ammessa l’imputata.
Inoltre, il pm ha ritenuto di argomentare la richiesta della pena di 18 anni, muovendo dalla pena base di anni 27, ritenendo prevalente l’aggravante del rapporto di affinità sulla seminfermità mentale che pure è stata riconosciuta.
Infatti, in sede di incidente probatorio richiesto dai difensori della Di Dio, il perito di ufficio, Antonino Petralia aveva riconosciuto il vizio parziale di mente. Per la difesa, il consulente di parte, Rino Bruno, aveva concluso per l’infermità totale. Successivamente alla richiesta di abbreviato i difensori dell’imputata avevano presentato una ulteriore consulenza di parte elaborata da Francesca Rosaria Picone.
Dopo la requisitoria del pubblico ministero, hanno preso la parola i difensori delle parti civili: l’avvocato Giacomo Pillitteri e gli avvocati Giuseppe e Angelo Maria Tambè.
Il processo è stato, quindi, aggiornato all’udienza dell’8 febbraio per l’intervento dell’avvocato Antonio Impellizzeri. Alla successiva udienza, già calendarizzata per il 22, è prevista l’arringa difensiva conclusiva dell’avvocato Salvatore Timpanaro.