E’ arrivata a Barrafranca la salma di Alessandro Salvaggio, il 49enne ucciso a mani nude dal suo compagno di cella nel carcere di Viterbo dove la vittima era detenuta.
La Procura laziale, dopo l’autopsia sul corpo senza vita dell’uomo, che avrebbe confermato le modalità del delitto per come sono emerse fin dalle prime ore, ha disposto il nulla osta per il dissequestro del cadavere e conseguentemente autorizzato il suo trasferimento nella città di origine, come richiesto dai familiari.
I funerali si terranno venerdì mattina alle 10.30 presso la camera ardente a Barrafranca con rito dei testimoni di Geova.
La moglie e tutti i parenti sono ancora sotto shock per quanto accaduto al 49enne che si trovava nel carcere di Viterbo per scontare una condanna per evasione. Ma come fa sapere il legale, l’avvocato, Giacomo Pillitteri, la famiglia si aspetta le scuse dello Stato per questa tragedia.
“L’omicidio del signor Salvaggio da un lato rappresenta una tragedia per i familiari della vittima e dall’altro è sintomo evidente dell’inadeguatezza, della lacunosità e della inefficacia del sistema penitenziario e delle carceri italiano” spiega a ViviEnna l’avvocato Pillitteri.