La difesa della famiglia di Alessandro Salvaggio, rappresentata dall’avvocato Giacomo Pillitteri, ha nominato un consulente di parte per l’autopsia sul corpo del 49enne ucciso nel carcere di Viterbo da un compagno di cella, un 22enne originario della Bulgaria.
Il perito è Cataldo Raffino, medico di Catania, che, però, come fa sapere la difesa, non sarà presente all’autopsia che sarà eseguita nella giornata di oggi, secondo quanto disposto dalla Procura di Viterbo, ma esaminerà l’esito della consulenza dell’esperto già nominato dai magistrati per poi eventualmente presentare delle osservazione o delle controdeduzione sull’esito della perizia.
Da una prima ricostruzione, pare che tra i due sarebbe nata una lite sfociata poi in una aggressione. È in questi frangenti che il giovane bulgaro si sarebbe avventato contro il compagno di cella, stringendogli le mani al collo fino ad ucciderlo. L’immediato intervento del personale di polizia penitenziaria nonché di quello medico nulla ha potuto per salvargli la vita.
Alessandro Salvaggio si trovava nel carcere di Viterbo per scontare una pena in quanto condannato con l’accusa di evasione.
In passato, è rimasto coinvolto in vicende giudiziarie più complesse, al punto che nel luglio del 2014 il Nucleo investigativo dei carabinieri, su provvedimento del Tribunale di Enna, congelò alcuni beni riconducibili all’uomo, tra cui una ditta individuale di commercio di autovetture denominata “auto millenium” con sede in Barrafranca,̶ 18 autovetture,̶ 4 appezzamenti di terreno siti in provincia di Enna;
̶ nr. 2 fabbricati con relative pertinenze adibiti ad abitazione di estensione complessiva di oltre 300 mq. siti in Barrafranca e Pietraperzia;̶ saldi attivi relativi a 3 conti correnti, 4 fondi di investimento, somma contante pari a 51.300,00 ed un assegno dell’importo di 2000,00 euro. Il valore dei beni ammonterebbe ad oltre 900 mila euro.