Area interna di Troina tra ambizioni e poca concretezza
Sperlinga - 19/12/2023
Il comune di Sperlinga e l’Istituto di studi su Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche, con sede a Napoli, hanno stipulato l’accordo “per la ricerca di base sulle aree interne al fine di favorirne lo sviluppo
sostenibile, redigere la documentazione tecnica ad integrazione dei piano di decoro ed arredo urbano”.
La firma
Sperlinga è il comune più piccolo dell’Area Interna Troina con una popolazione che invecchia e diminuisce
di anno in anno. Sono 678 gli abitanti Sperlinga al 2022. L’accordo reca le firme del sindaco Giuseppe Cuccì e della direttrice facente funzione dell’Istituto di studi sul Mediterraneo, Gabriella Corona. Nel testo
dell’accordo di precisa che tutto questo deve essere fatto “sulla base di studi scientifici che tengano conto
dei valori tangibili ed intangibili dei territori di riferimento al fine di indirizzare la partecipazione ai bandi
per l’accesso ai finanziamenti dedicati alla messa in opera”.
Fare crescere l’immagine di Sperlinga
L’accordo prevede inoltre la pubblicazione dei risultati delle ricerche su riviste scientifiche e la presentazione in convegni a livello locale, nazionale ed internazionale. L’obiettivo di quest’accordo è anche quello di “fare entrare Sperlinga nel circuito internazionale dei villaggi rupestri mediante la presentazione in convegni nazionale ed internazionali dei risultati delle ricerche sul caso Sperlinga. La durata dell’accordo è di tre anni.
La spesa del Comune
L’Istituto di studi sul Mediterraneo riceverà dal comune di Sperlinga il contributo di 7 mila euro a titolo di rimborso forfettario delle spese di viaggio e soggiorno a Sperlinga del personale coinvolto e partecipazione a convegni per la presentazione di contributi scientifici originali che abbaino per oggetto il caso di studio di Sperlinga. Responsabile dell’accordo per il comune di Sperlinga è l’assessore alla cultura e al turismo Salvatore Antonio Castiglia. Per l’Istituto di studi sul Mediterraneo, la responsabile è Roberta Varriale.
La strategia dell’Area interna di Troina
L’accordo del comune di Sperlinga – Istituto di studi sul Mediterraneo pone in evidenza una questione che il Forum Aree Interne indica da tempo come una questione dalla cui soluzione dipende l’esito della strategia di sviluppo dell’Area Interna Troina. In questi giorni tutti e i consigli dei 14 comuni dell’Area Interna stanno approvando lo statuto e l’atto costitutivo dell’Unione dei Comuni, l’organismo intermedio al quale affidare l’attuazione della strategia di sviluppo. La costituzione dell’Unione dei Comuni è un compito dei sindaci. Ma questo non vuol dire che basta avere lo strumento istituzionale per avviare e guidare lo sviluppo economico di un’area interna che non ha ancora una precisa identità territoriale ed una chiara visione del futuro, che sono le precondizioni dello sviluppo.
La mancanza di cooperazione dei Comuni
Identità territoriale e visione del futuro si costruiscono attraverso quegli incontri che il Forum Aree Interne, d’intesa con i sindaci di alcuni comuni e con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, ha organizzato prima che venisse messa a punto della strategia, che ancora deve essere declinata in concreto, e della costituzione dell’Unione dei Comuni. Tutto questo richiede il coinvolgimento
delle comunità locali di questa vasta area estesa 1355 km quadrati in cui ricadano 14 comuni con una
popolazione complessiva di 82 mila abitanti che non hanno una tradizione di cooperazione istituzionale e
distrettuale consolidata.
La classe dirigente
Richiede in particolare il coinvolgimento della classe dirigente locale intesa in senso lato di cui fanno parte tutti quelli che ricoprono incarichi di responsabilità nelle comunità locali e assolvono a funzioni essenziali nell’amministrazione del territorio, nell’istruzione, nella sanità pubblica (sindaci, segretari comunali, dirigenti scolastici, medici di base). C’è ancora da costruire una comunità territoriale con una visione chiara del sentiero di sviluppo dell’economia locale a partire dal rafforzamento strutturale della sua base primaria e dal potenziamento dei servizi come scuola, sanità e mobilità. Solo in questo modo si può scongiurare il rischio che la strategia si riduca ad un semplice elenco di opere pubbliche
ripartite in funzione del peso demografico dei comuni.
Silvano Privitera