Sono stati affissi dei manifesti, ad Enna, per promuovere l’adozione di cani, custoditi nel canile convenzionato, grazie ad un contributo di 600 euro destinato a coprire le spese di acquisto di cibo, antiparassitari, accessori e prestazioni sanitarie. Una iniziativa che, però, fa storcere il naso alle associazioni animaliste, per nulla convinte della bontà di questa ipotesi.
“Questo sistema apre spazio agli speculatori, in quanto non c’è alcun filtro” taglia corto un esponente di una associazione animalista.
Secondo l’animalista, quei soldi potrebbero fare gola a chiunque, per cui potrebbe accadere che una persona opti per l’adozione con l’obiettivo di incassare i soldi per poi fregarsene della cura del cane
“Non sappiamo poi cosa accadrà agli animali, per questo è meglio collaborare con le associazioni animaliste. Come capita in altri Comuni, dove le associazioni compiono delle verifiche e di volta in volta svolgono dei monitoraggi per comprendere le condizioni degli animali” analizza l’esponente dell’associazione animalista.
L’adozione “libera” il Comune dai costi per il mantenimento dei randagi nel canile. Le spese, per ogni Municipio, sono davvero enormi, ma gli animalisti temono che possa trattarsi solo di una mera operazione di risparmio.
“In questo modo, con le adozioni sostenute da un contributo, potrebbero ridursi in cani che il Comune deve mantenere affidandoli ai gestori del canile convenzionato, in questo caso Caltanissetta. Naturalmente, ci sono dei costi per il Comune, per cui svuotarli significherebbe per l’amministrazione abbattere le spese” conclude l’animalista.
“Non capiamo i motivi – conclude l’animalista – per cui il Comune di Enna non riesce ad interloquire con le associazioni animaliste che potrebbero fornire informazioni e supporti utili, al fine di evitare agli stessi cani ulteriori sofferenze”.