Carenza medici nell’Ennese, Schifani, “più soldi a chi lavora in zone disagiate”

La carenza di medici è spalmata in tutta la Sicilia ma ci sono zone, come quella ennese, in cui la situazione è davvero difficile. Circa un mese e mezzo fa, il sindaco di Leonforte, Piero Livolsi, dopo la notizia dell’istallazione della nuova Tac nell’ospedale, lanciò un appello per rimpolpare di personale sanitario la struttura, del resto un ospedale con pochi medici non può mai garantire un’assistenza ottimale.

Incentivo economico per i medici

Nelle ore scorse, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha annunciato un piano per dotare di medici le zone più disagiate, tra cui quelle montane, in cui rientra certamente il territorio ennese.

Si tratta di incentivo economico a favore dei medici che prestano servizio nei presidi ospedalieri di zone disagiate o in quelli che presentano maggiori carenze di organico. Lo prevede una norma predisposta dal governo regionale che sarà inserita nel disegno di Legge di stabilità il cui testo è già all’attenzione delle commissioni di merito dell’Ars.

“Più personale nelle sedi disagiate”

“L’obiettivo – spiega il presidente della Regione, Renato Schifani – è quello di trattenere il personale nelle sedi più disagiate, come le isole minori, le zone montane e periferiche, e, nel contempo, di provare a convincere i medici a trasferirsi in queste strutture cosiddette di frontiera. Dopo il bando per il reclutamento di 1.500 medici stranieri, mettiamo in campo un’altra soluzione per far fronte alla carenza di sanitari nel sistema siciliano e assicurare i livelli essenziali di assistenza ai cittadini. Una misura temporanea e urgente in attesa che da Roma arrivino i provvedimenti per risolvere strutturalmente un problema che coinvolge tutto il Paese: il numero chiuso nelle facoltà di Medicina”.

Venti milioni nel prossimo triennio

La norma stanzia venti milioni di euro per il prossimo triennio. Secondo il report del dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, diretto da Salvatore Iacolino, infatti i medici che prestano servizio nei presidi disagiati sono 302 (di cui 289 a tempo indeterminato), a fronte di una pianta organica di 576. Con un decreto dell’assessore alla Salute saranno determinati i criteri per l’attribuzione dell’incentivo, che può arrivare massimo a mille euro.