L’elezione di Nino Cammarata alla segreteria provinciale di Fratelli d’Italia, che certamente ha stabilito i rapporti di forza all’interno del partito, ci consegna un dato politico che non può passare inosservato.
La funzione attrattiva un tempo esercitata dal capoluogo di provincia si sta progressivamente esaurendo. Il Comune di Enna, non a caso identificato nella tabellonistica turistica con l’appellativo “già capoluogo di provincia”, non solo non svolge più quella funzione di polo di direzione politica ed economica del territorio di area vasta, ma si è fatto superare a nord dal Comune di Troina che sta guidando la neo-costituita Unione di 14 Comuni ennesi e a sud dal Comune di Piazza Armerina che, oltre ad avere promosso una specifica progettualità con alcuni Comuni del nisseno, sta potenziando la propria rappresentanza politica.
Piazza Armerina, infatti, oltre a vantare la presenza di un deputato regionale di terza legislatura (Luisa Lantieri), da oggi potrà contare sul segretario provinciale del 1° partito del Paese. Fatto, questo, che dimostra la caduta verticale della classe dirigente ennese che mai in passato aveva abdicato al ruolo di guida di un partito di governo, né nella prima, né nella seconda Repubblica.
A questo punto sarebbe interessante comprendere il progetto di Fratelli d’Italia per ciò che resta del territorio della provincia di Enna, così come sarebbe utile sapere se il nuovo ruolo di Segretario provinciale influenzerà le scelte fin qui prese da Cammarata nella qualità di Sindaco di Piazza Armerina. E, ancora, se lo stesso vorrà costruire una nuova leadership di area vasta al centro della Sicilia, ovvero continuare a sperimentare solitariamente l’emancipazione territoriale verso le aree del nisseno.
Massimo Greco