Il Tar di Catania ha dichiarato inammissibile per mancanza di “un principio di prova” il ricorso presentato dai candidati al consiglio comunale della lista Ricostruire Barrafranca contro l’elezione dei consiglieri comunali, Maria Stella Nicolosi, Marzia Bevilacqua, Francesca Costa e Salvatore Puzzo, eletti nella lista Legalità e Speranza.
Una decisione che consente ai 4 consiglieri di continuare a ricoprire il loro ruolo nell’assemblea civica della città dell’Ennese mentre ai ricorrenti, Rocco Emilio, Laura Concetta Gentile, Morena Gaia La Loggia, Luigi Calogero La Pusata, Alessandro Tambè, Giuseppa Tummino, Angelo Ragusa e Giovanna Puzzo, non resterà che presentare appello al Cga oppure incassare, in modo definitivo, la sconfitta legale.
Il caso politico e giudiziario nasce dopo le elezioni del 28 e del 29 maggio a Barrafranca al termine delle quali è stato eletto sindaco Giuseppe Lo Monaco e contestualmente attribuiti 2/3 degli 11 seggi di consigliere comunale alla lista Primavera Barrese, collegata al primo cittadino.
I ricorrenti ritengono che sarebbero stati commessi errori nell’attribuzione dei voti alle liste ed ai candidati, che avrebbero determinato la modifica del risultato elettorale rilevante al fine dell’attribuzione dei seggi del Consiglio comunale.
E così hanno impugnato il verbale relativo alla proclamazione degli eletti nonché, come emerge nel dispositivo del Tar di Catania, le operazioni di voto e scrutinio nelle venti sezioni, per cui hanno chiesto “la correzione dell’esito della consultazione elettorale limitatamente alla elezione dei consiglieri comunali della lista “Legalità e speranza” e all’attribuzione di voti alla lista “Ricostruire Barrafranca” con conseguente assegnazione di 4 seggi ai candidati di quest’ultima lista.
“In tutte le sezioni vi sarebbero schede, per un totale di 336, in cui gli elettori avrebbero contrassegnato il nominativo del candidato sindaco Gaetano Giunta e il simbolo della Lista 1 “Ricostruire Barrafranca” ad esso collegata, ed avrebbero al contempo espresso la preferenza per i candidati appartenenti ora alla lista 2, in altri casi alla lista 3” si legge nel provvedimento del Tar di Catania.
Inoltre, “alcuni elettori avrebbero contrassegnato il simbolo della Lista 1 “Ricostruire Barrafranca” e al contempo espresso la preferenza per i candidati appartenenti ora alla lista 2, in altri casi alla Lista 3 senza contrassegnare il relativo simbolo di lista”.
I ricorrenti hanno, dunque, chiesto la correzione del risultato elettorale sottraendo alla Legalità e Speranza 371 voti, alla lista Primavera Barrese 111 voti, per un totale di 482 voti, dei quali 455 voti andrebbero attribuiti alla lista Ricostruire Barrafranca
“Conseguentemente, alla Lista 1 “Ricostruire Barrafranca” andrebbero assegnati complessivamente voti 2326, mentre alla Lista 2 “Legalità e Speranza” voti 2139 ed, ai sensi dell’art. 2 comma 5 L.r. 15/09/1997 n. 35, un terzo dei seggi andrebbe in definitiva attribuito alla Lista 1” si legge nel provvedimento del Tar.
I legali dei 4 consiglieri, gli avvocati Giovanni Francesco Fidone e Rosario Giommarresi, hanno chiesto l’ “inammissibilità del ricorso in quanto non assistito da un principio di prova e, pertanto, meramente esplorativo”.
Secondo i giudici della Terza sezione, “il ricorso, in mancanza di idonea prova documentale in ordine alle censure con esso formulate, è inammissibile in quanto volto a conseguire, in sostanza, il riesame completo di tutte le operazioni di scrutinio”.
“Il Collegio rileva che nonostante parte ricorrente abbia indicato, con una certa precisione, il numero complessivo delle schede di tutte le venti sezioni che recherebbero gli errori e che sarebbero state, pertanto, irritualmente assegnate in favore delle Liste n.2 “Legalità e Speranza” e n.3 “Primavera Barrese”, piuttosto che alla Lista 1 “Ricostruire Barrafranca”, nessun principio di prova – né alcuna allegazione – risultano essere stati forniti” si legge nel dispositivo della Terza sezione del Tar di Catania.