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Manager sanità, proroga per Iudica a capo dell’Asp Enna

Francesco Iudica, commissario straordinario dell’Asp di Enna, resterà in sella all’azienda sanitaria fino al 31 gennaio del 2024. La decisione è del Governo regionale che ha disposto la proroga per lo stesso periodo di tempo ai tutti i manager della sanità siciliana.

Le ragioni di Schifani

“Lo ha deciso il governo Schifani, su proposta dell’assessore alla Salute, Giovanna Volo, per garantire la continuità gestionale e funzionale degli enti sino al completamento della procedura di selezione dei nuovi direttori sanitari e amministrativi. La proroga potrà avere una durata inferiore nel caso in cui le procedure di nomina vengano completate prima della scadenza” si legge in una nota della Regione.

Il parere dell’avvocatura

“La proposta è stata sottoposta alla giunta anche a seguito di un parere dell’Avvocatura distrettuale di Palermo, in risposta a una richiesta di chiarimento da parte dell’assessorato, in merito alla possibilità di incarichi da direttore ai soggetti in quiescenza”.

L’accordo della scorsa settimana

La settimana scorsa, in assenza di convergenza sui nomi, si era raggiunto almeno un accordo politico: 6 manager ciascuno a FdI e Forza Italia e 2 ciascuno a Lega, MpA e Dc Nuova. Insomma le due forze che esprimono il Presidente dell’Ars e quello della Regione avrebbero indicato , insieme, i due terzi dei direttori generali.

Scontro politico

Fratelli d’Italia avrebbe cambiato idea e ritiene di essere nelle condizioni di indicare non più sei ma sette manager. Questo perché Forza Italia esprime già l’assessore alla sanitò e dunque occorre riequilibrare e presenze in questo mondo.

Ma il problema non è soltanto fra fdI e Forza Italia. Anche Lega ed MpA, non ci stanno. Dopo ‘accordo fra autonomisti e salviniani e la nascita dell’intergruppo, gli esponenti dei due partiti sottolineano come, insieme, essi esprimano una delegazione che rappresenta la terza forza dopo i primi due partiti. Quindi quattro manager (due Lega e due MpA) non vanno più bene e ne chiedono cinque.

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Gaetano Scariolo