Il controllo nel carcere di Enna, culminato con il sequestro di droga e telefonini da parte della Polizia penitenziaria di Enna, con la collaborazione del Nic di Palermo e la polizia di Stato, si è esteso anche alle case dei familiari dei detenuti, situate ad Enna.
Si tratta di appartamenti prese in affitto dai familiari per stare più vicini ai loro cari che sono reclusi nel penitenziario. Il sospetto è che possano aver agevolato l’ingresso di droga, come avvenuto nelle settimane scorse, quando gli inquirenti hanno scoperto un drone, usato dall’esterno per far arrivare gli stupefacenti nel penitenziario.
Tra i maggiori indiziati ci sarebbe una donna, moglie di un detenuto, originario di un’altra provincia siciliana.