Lago Pergusa, il Consiglio pensa a nuovo gestore al posto dell’ex Provincia

Un Consiglio comunale per affrontare la questione della Riserva di Pergusa ed individuare un nuovo gestore. E’ la conclusione a cui è arrivata la Conferenza dei capogruppo che ha stilato un documento, su mandato dell’aula, dopo il Consiglio comunale aperto convocato per discutere della questione del lago di Pergusa, a rischio desertificazione, a cui hanno preso parte i deputati nazionali e regionali ennesi ma ha visto anche la partecipazione dell’assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Elena Pagana.

La questione della governance

Al netto dei problemi ambientali, i consiglieri ritengono che c’è una questione importante, quella della governance, “dal momento che la riserva è stata istituita per legge e affidata senza apposito decreto e convenzione all’allora Provincia Regionale di Enna” si legge nel documento.

Insomma, secondo quanto emerge in questa analisi, la gestione è un tema imprescindibile per provare a salvare il lago di Pergusa ed allo stato il Libero consorzio non sarebbe in grado di garantire.

Individuare un gestore

“Si ritiene essenziale procedere alla celebrazione di un Consiglio comunale dedicato e alla richiesta, nelle forme e nei modi consentiti dalla legge, di individuazione di un “soggetto gestore” dotato di organico dedicato e capacità gestionale e finanziaria da sottoporre ai sistemi di controllo regionale, che possa garantire la conservazione della riserva, del lago e di tutte le attività annesse” si legge nel documento.

Mancano i monitoraggi

Peraltro, in questo stesso documento sono mostrate delle criticità relative alla gestione. “Il tenore di salinità e le condizioni chimico-fisiche generali delle acque lacustri non vengono più controllate per il mancato finanziamento del monitoraggio ambientale da parte dell’Ente Gestore Libero Consorzio Comunale di Enna.

Le criticità nel Lago

Inoltre, “le acque si sono visibilmente ritirate e si presentano come un sottilissimo velo liquido concentrato nella parte centrale del bacino, non solo in conseguenza del cambiamento climatico globale ma probabilmente per un mancato controllo dei pozzi presenti intorno al bacino”. Ed ancora, ” si sono modificate le specie presenti per un probabile innalzamento della salinità delle acque”, per cui ” la sparizione di molte delle specie di anatidi e ralliformi normalmente presenti e l’arrivo di nuove specie aviarie denotano un cambiamento in negativo della qualità delle acque”.