La questione della Riserva naturale speciale di Pergusa sollevata dal Consiglio comunale di Enna è certamente fondata ma il dibattito che si è sviluppato è parziale se rapportato al solo problema della governance affidata dal legislatore all’ex Provincia regionale.
A noi sembra invece che gli interessi pubblici sottesi all’istituzione di tale area protetta sono
stati per lungo tempo considerati secondari rispetto a quelli che coesistono e che gravitano
attorno al circuito automobilistico. Nei fatti, la coesistenza tra Riserva ed Autodromo,
peraltro sancita dal legislatore, non ha comportato il medesimo trattamento né sul fronte
delle politiche pubbliche né su quello delle risorse finanziarie. Basterebbe dare uno sguardo
ai contributi pubblici ricevuti per rendersi conto di quanto sia sbilanciata a favore
dell’Autodromo la citata coesistenza.
I due principali Enti del Consorzio Autodromo di Pergusa (Comune di Enna ed ex Provincia
di Enna) negli ultimi dieci anni hanno erogato allo stesso quote per un totale di 2.200.000
euro. Nel medesimo arco temporale, la Regione ha trasferito somme per un totale di
4.000.000 di euro. Se a questi si aggiunge la quota del terzo socio (ACI) pari a circa
140.000 euro e il milione di euro ricevuto dalla stessa Regione per la stabilizzazione degli
ex articolisti, il totale di risorse ricevute dal Consorzio Autodromo dal 2013 ammonta a
circa 7.500.000 euro.
Leggendo questi numeri dovrebbe sorgere spontanea una domanda. Se la Riserva naturale
speciale di Pergusa, ancorchè affidata all’ex Provincia di Enna, avesse ricevuto solo il 10%
delle risorse di cui ha beneficiato l’Autodromo, saremmo in presenza del denunciato stato di
abbandono?
Massimo Greco