Sono in tanti a chiedersi le ragioni per cui Guglielmo Ruisi, il 51enne imprenditore edile accusato dell’omicidio a Valguarnera, non si riesca ancora a trovare.
Da tre giorni, i carabinieri e gli agenti di polizia lo cercano, passando al setaccio stradine, casolari, zone di campagna, caseggiati rurali ma, fino ad oggi, non sembrano esserci tracce dell’uomo.
Come è possibile che una persona senza precedenti penali, per nulla avvezza a pratiche criminali, senza quelle coperture che solo i pezzi da Novanta di Cosa nostra hanno, possa sparire nel nulla?
Secondo quanto emerge da fonti investigative, la prima criticità consisterebbe nel profilo stesso del ricercato, un uomo dal passato immacolato privo di contatti con personalità della criminalità organizzata, che sono molto noti alle forze dell’ordine e per questo motivo più controllati.
Insomma, se Ruisi avesse tra i suoi complici un pregiudicato, il lavoro degli inquirenti sarebbe paradossalmente più agevole.
Per come stanno le cose, l’imprenditore edile, che è sospettato dell’omicidio di Salvatore Scammacca, del decesso di Nunzia Arena, morta dopo essere stata travolta accidentalmente dalla macchina della vittima della spedizione punitiva, avrebbe agito per conto suo, tagliando ogni ponte, presumibilmente con la stessa famiglia.
Un uomo solo che potrebbe aver scelto un luogo inaccessibile ed impervio per nascondersi: è questa sarebbe l’altra criticità nelle ricerche. Il territorio ennese è variegato e ci sono aree davvero difficili da raggiungere e da perlustrare, di certo le attenzioni su di lui sono elevate, per cui il cerchio potrebbe stringersi nel giro delle prossime delle ore.