Il ruolo dell’informazione è diventato sempre più difficile, forse sarebbe meglio dire che è più complesso perché da oltre un decennio ha perso il monopolio dell’intermediazione.
Prima i giornali e le tv dettano i ritmi, decidevano cosa era importante e cosa no. L’avvento dei social è stata come una rivoluzione, paragonabile all’arrivo del treno che modificò, in modo irreversibile, il sistema dei trasporti, che si fondava sui cavalli. Tutta quell’industria andò in crisi e se ne creò una altra. Nel nostro caso, l’informazione digitale.
Cosa hanno portato i social? Certamente, la possibilità di entrare direttamente nei dibattiti su molteplici temi, tra cui quelli del territorio in cui gli utenti vivono. Un contributo importante, in linea con la costituzione che garantisce la libertà di espressione e di opinione.
Eppure, ci accorgiamo che sugli stessi social transitano notizie incontrollate, false, le cosiddette fake news, che, una volta entrate in rete, condizionano l’opinione pubblica ed a cascata anche coloro che guidano una comunità.
Pensiamo al periodo della pandemia, ne abbiamo sentito di tutti i colori.
Ecco, il ruolo dell’informazione, con in testa quella digitale che rappresenta la prima linea, è quello di fornire notizie vere, certificate, che consentano a tutti, utenti, imprenditori, amministratori di conoscere il tema oggetto della notizia.
Perchè, grazie ad una informazione corretta, si è in grado di prendere decisione giuste. Come per le malattie: se si sbaglia la diagnosi non si potrà mai comprendere la cura.
Vivienna, che ha presentato il suo progetto editoriale nel Roadshow dell’informazione alla Galleria civica di Enna, si pone questo obiettivo: informazione corretta che dia la possibilità al territorio di poter guidare i processi di cambiamento in corso. Pensiamo, ad esempio, al tema dello spopolamento delle aree interne, alla realizzazione del Policlinico ed alla vocazione universitaria di questo pezzo di Sicilia.
L’informazione come bussola per il territorio ma anche come una vera agorà dove il confronto consente di migliorare le condizioni di una comunità.
Sarebbe sbagliato, tuttavia, se passasse il concetto che l’informazione sia amica di qualcuno, del deputato di turno o di questo o di un altro sindaco, in fondo i giornalisti sono il cane da guardia della democrazia e non da salotto.
Gaetano Scariolo