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Vertice a Palazzo d’Orleans, pronte le nomine dei commissari nelle ex Province

In attesa di conoscere i nomi dei nuovi Commissari straordinari degli enti di area vasta ovvero le ex Province, che verosimilmente usciranno alla fine della riunione del Governo regionale che si sta tenendo in queste ore, il problema politico rimane ed è quello che ruota attorno al disegno di legge sul ritorno dell’elezione diretta degli organi di governo di tali enti.

Le rassicurazioni del Ministro Calderoli

Non tutti sono infatti disponibili a fidarsi delle rassicurazioni del Ministro Calderoli circa la mancata impugnativa di una legge regionale che mirasse a ciò senza attendere l’annunciata revisione della legge Delrio. Eppure il tempo scorre e l’ennesima proroga dei Commissari straordinari, già censurata dalla Corte costituzionale, non potrà attendere i ritmi di una politica che sembra andare a due velocità.     

La riforma della legge Delrio

I disegni di legge presentati sia al Senato che alla Camera sono entrati nelle competenti commissioni legislative ma non sono più usciti, a conferma del fatto che nel resto d’Italia il ritorno all’elezione diretta di enti sostanzialmente svuotati di risorse finanziarie ed umane non è una priorità. A ciò va aggiunto che, a differenza di quanto continua ad accadere in Sicilia,  ciò che rimane delle Province è perfettamente gestito da organi di governo eletti democraticamente col sistema di 2° grado.

La modifica dell’art. 15 dello statuto siciliano

Ora, è difficile comprendere perché la maggior parte delle forze politiche siciliane stia spingendo per far votare i siciliani il prossimo anno, sia per le europee che per le provinciali, senza manifestare la medesima fretta per modificare l’art. 15 dello Statuto che, invero, rappresenta il vero nodo ordinamentale per consentire al legislatore siciliano di uniformarsi al resto d’Italia, sostituendo i Liberi consorzi comunali con le Province e introducendo le Città metropolitane.      

Massimo Greco

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