Anche due giovanissimi troinesi, al raduno internazionale Word Scout Jamboree 2023, che ogni quattro anni raduna giovani da tutto il mondo, e che quest’anno si è svolto in Corea del Sud. “Quando i nostri capi ci hanno proposto di partecipare a quest’evento, racconta Luca Impellizzeri, ho subito avuto voglia di farne parte, per rappresentare il mio gruppo e conoscere le culture degli altri fratelli scout provenienti da tutto il mondo”.
L’evento che si è svolto dal 1 al 12 agosto a SaeManGeum, è stata la celebrazione dell’amicizia, della diversità culturale e dell’apprendimento globale, con la partecipazione di giovani scout da ogni angolo del pianeta. Zaino in spalla, come da cultura scout, e via a vivere esperienze uniche. “All’inizio ero un po’ spaventata, racconta Roberta Zitelli, ma andare dall’altra parte del mondo non mi è pesato, perché per me significava raggiungere l’obiettivo che mi ero fissata, senza timore ma con tanta curiosità, scoprire culture completamente diverse e come il resto del mondo vive lo scoutismo”.
“Draw your dream”, il motto della venticinquesima edizione, ovvero “Disegna il tuo sogno”, una sfida che i giovani scout hanno potuto sperimentare concretamente. “Come afferma una legge del movimento, continuano Roberta Zitelli e Luca Impellizzeri, gli ‘scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà’. È così che abbiamo superato tutti gli ostacoli che si sono posti sulla nostra strada, senza mai scoraggiarci e sempre con tanta allegria, per continuare a vivere al meglio e il più possibile quel sogno atteso da tanto tempo”.
Il raduno, che è stata una vera e propria prova di coraggio per i ragazzi italiani, tra i pochi rimasti fino alla fine in Korea, viste le avversità metereologiche. Prima il caldo, poi il tifone Khanun, infatti, hanno reso difficile lo svolgimento del raduno. “Per me ha significato superare le mie paure e mettermi in gioco, spiega Luca Impellizzeri”.
“A casa sono tornata con lo zaino colmo di nuove conoscenze e di nuove avventure, racconta Roberta Zitelli, si sentiva l’aria di fratellanza che è alla base dello scoutismo, gli sforzi e la fatica che però ne sono valsi la pena”. “Anche io e mia moglie siamo da sempre degli scout, spiega Angelo Impellizzeri, padre di Luca, e quando nostro figlio ci ha detto di voler partecipare al raduno, abbiamo subito acconsentito. Da scout siamo certi che questa esperienza forgerà il suo carattere, ma soprattutto gli darà la possibilità di aprire la mente a un ragionamento multiculturale, per un mondo fatto pace e non di guerra. Come genitori abbiamo abbracciato il progetto, affidando i nostri figli agli organizzatori, perché da scout siamo conviti che il movimento è la prima agenzia educativa dopo la scuola che funziona realmente. Per questo anche nelle difficoltà, non abbiamo mai avuto nessun timore”. “Un viaggio costruttivo, conclude Roberta Zitelli, che nonostante sia stato tortuoso, mi ha insegnato e mi ha fatto capire molte cose che forse non avrei mai compreso se non avessi fatto questa esperienza”.
Sandra La Fico