Enna-Provincia

Aeroporto nell’Ennese, tocca alla Regione farsi avanti

I disagi provocati al trasporto aereo a seguito dell’incendio del terminale principale dell’aeroporto di Catania Fontanarossa e la chiusura di ieri (giusto per la vigilia di ferragosto) del medesimo scalo imposta dall’eruzione dell’Etna, riporta all’evidenza della politica siciliana la necessità di pensare ad un’alternativa.

Come emerso ieri nell’articolo su ViviEnna, la soluzione sarebbe anche portata di mano, seppur complessa, perché negli anni scorsi il tema di uno scalo internazionale nella Sicilia centrale, tra Catenanuova e Centuripe, si è posto, al punto che la l’Università della Kore ci ha pure fatto un dibattito e tra gli ideatori c’è il Professor Tesoriere dell’Università Kore di Enna.

Il ruolo della Regione

Dovrebbe essere la Regione a farsi carico di attivare le propedeutiche interlocuzioni con le competenti autorità di controllo (ENAC ed ENAV), soprattutto nella prospettiva della realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, superando le resistenze di chi si ostina a concentrare l’imbuto del traffico aereo nel solo aeroporto di Fontanarossa.

L’assenza di un ente di area vasta

Da parte loro, i territori interessati dalla presenza di un big player di siffatta portata dovrebbero unirsi in coro per promuovere una politica di area vasta come questa, le cui ricadute sarebbero tanto evidenti quanto miracolose. E qui ritorna prepotentemente l’annoso problema dell’assenza dell’ente di area vasta chiamato non solo all’esercizio di funzioni d’interesse sovracomunale ma anche vocato alla promozione di politiche a fini generali.


Rispetto a questo scenario diventa fondamentale il modello istituzionale che il legislatore si appresta ad introdurre nell’ordinamento regionale. La realizzazione di una siffatta infrastruttura potrà infatti essere promossa da enti territoriali di governo quali sono la Regione e i Comuni e non anche da enti strumentali come gli attuali Liberi consorzi comunali che, quali enti non territoriali di governo, possono esercitare solo le funzioni loro affidate dalla legge.

Serve leadership politica

Ma vi è di più, ciò che manca, in questa fase storica, è una leadership e una classe dirigente di area vasta capace di uscire dagli angusti spazi del piccolo campanile e di proiettarsi verso le traiettorie della globalizzazione. Sbaglia chi pensa di continuare a coltivare il proprio orticello pensando di farcela da solo

Massimo Greco

Published by
Redazione