“Non vi sono dubbi. L’attacco perpetrato ai danni del Parco Minerario di Floristella e Grottacalda, ad
Enna, è stato organizzato da mente criminale”. Ne sono certi da Legambiente Sicilia, per cui “il parco è stato massacrato dal dolo“.
Ai diversi focolai che hanno dato inizio alla distruzione di una enorme area boscata che fungeva da polmone per Enna e Valguarnera Caropepe, si aggiunge il rogo di uno dei portoni del bel Palazzo Pennisi di Floristella attraverso il quale ignoti si sono introdotti nel palazzo ed hanno tentato di dare fuoco al grande tetto ligneo.
Danni pesantissimi anche nel resto del parco così come dichiarato alla stampa dal presidente, Giuseppe Greco. Sono andati distrutti i pannelli esplicativi, il bel ponte ligneo che superava le acque opalescenti del Rio Floristella, diverse staccionate. Danneggiati anche diversi edifici dell’area mineraria che adesso dovranno essere sottoposti a nuovi costosi restauri.
“Appare chiaro a questo punto che Floristella dà fastidio a qualcuno, che l’idea che in quella zona
possa nascere un flusso turistico debba essere rigorosamente cancellata. Non è la prima volta che si
tenta di incendiare il palazzo e non è la prima volta che il bosco viene percorso dal fuoco ma questa
volta il danno è enorme” dicono da Legambiente.
“Legambiente Sicilia, esprimendo solidarietà al Parco, con i suoi vertici – spiegano da Legambiente Sicilia – ed il personale, oggi privato – persino della sede degli uffici, anche questa danneggiata, ed umiliato dalla mano criminale, chiede che venga messa in atto una approfondita azione investigativa che miri ad appurare chi e perché si ostina a fare dell’area mineraria un obiettivo primario, così come peraltro era stato già denunciato dall’ex presidente Giuseppe Lupo che giunse a dimettersi clamorosamente proprio per portare alla ribalta la presenza criminale e mafiosa nell’area di Floristella”.