La decisione del Governo di tagliare il Reddito di cittadinanza si è naturalmente riverberata nell’Ennese. Secondo i dati di YouTrend, sono circa 5 mila i percettori del sussidio. Nel 2024 sarà definitivamente abolito ma nel 2023 non potrà durare oltre 7 mesi, per cui chi ha incassato il reddito a partire da gennaio di quest’anno dal primo di agosto non riceverà più nulla.
Riportiamo i numeri dei percettori del Reddito di cittadinanza per ogni Comune
Piazza Armerina: 836; Enna: 623; Leonforte: 506; Barrafranca: 325; Agira: 301; Valguarnera: 291; Nicosia: 220; Troina: 219; Regalbuto: 202; Centuripe: 196; Pietraperzia: 188; Villarosa: 178; Aidone: 171; Catenanuova: 170; Calascibetta: 135; Assoro: 130; Nissoria: 103; Gagliano: 75; Sperlinga: 15
“I sindaci sono pronti a fare la propria parte a condizione che si individui un percorso immediato per dare risposte chiare ai cittadini. Per questo motivo chiediamo un confronto col Governo per condividere una strategia alternativa che dia strumenti concreti ai primi cittadini per evitare che si ritrovino a mani nude in prima linea”.
Questo il commento di Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia, sullo stop al reddito di cittadinanza. “Lo stop a partire da luglio per 169 mila famiglie italiane, sta già creando una situazione di apprensione che si sta riversando sui sindaci. Si tenga conto che il maggior numero dei percettori del reddito di cittadinanza si trova nel Meridione in particolare in Sicilia e questa decisione presa dal governo nazionale sta piombando sui comuni dell’Isola senza un’indicazione precisa su quale possano essere le misure alternative di sostegno Fermo restando che va contrastato l’abuso dello strumento, – conclude Amenta – rimane il fatto che molti cittadini sono disorientati e l’idea che molte famiglie perderanno un importante sostegno economico porterà nell’immediato ad una richiesta di aiuto ai comuni. I sindaci non hanno alcuna intenzione di tirarsi indietro rispetto a questa sfida ma vi è bisogno di risposte urgenti anche per scongiurare tensioni sociali”.