Commozione e lacrime a Piazza Armerina dove si sono tenuti i funerali di Francesca Rotolo, la donna di 46 anni, insegnante, deceduta nelle settimane scorse in Calabria.
La vittima, secondo quanto emerso in una prima ricostruzione, è stata travolta da un mezzo, sulla Statale 106, poco dopo essere scesa dalla sua auto. A celebrare la messa è stato il vicario della Diocesi di Piazza Armerina, Nino Rivoli, che ha speso, nel corso della sua omelia, parole di conforto per i parenti e gli amici della donna.
Il sacerdote ha anche posto l’accento su uno dei mali della società, l’indifferenza che rischia di far sprofondare le persone nell’anonimato, fino all’isolamento completo. “E’ bello pensare che non siamo caduti nell’anonimato del condominio. Questa è la negazione di ciò che Dio ci ha insegnato” ha ammonito Nino Rivoli.
Il vicario ha poi ribadito la peculiarità del messaggio religioso: la morte e la resurrezione. “Noi a questo crediamo: alla resurrezione e lì ci incontreremo con Francesca che adesso è nella casa di Dio” ha aggiunto Rivoli.
Quella di Francesca è stata una vita complicata. Fino a poco tempo prima dell’incidente, su cui è stata aperta una inchiesta, avrebbe dormito nella sua auto in via Fasinato a Gallarate, con i suoi cani e alcuni libri mentre poco più di un mese fa, sarebbe stata ritrovata in un ospedale nel Basso Veronese.
Era intervenuta un’associazione del posto, gli “Angeli della speranza“, che le aveva dato un tetto per qualche notte. Poi i volontari veneti l’avevano riaccompagnata a Gallarate per recuperare la sua auto sotto custodia. Anche l’associazione CasaRinghio, realtà di Busto Arsizio attiva nel sociale, si era resa disponibile a dare una mano alla donna