“Se i firmatari della mozione di sfiducia avessero mantenuto in aula consiliare un tono politico più blando, meno aggressivo e collaborativo avrei presentato le dimissioni dalla carica di presidente. Avevo già le
dimissioni in tasca”.
E’ questa la frase più saliente che Enrico Scozzarella ci fa pervenire attraverso una nota. Non esiste purtroppo la controprova su quanto dichiarato, ma sarebbe opportuno sapere veramente se quanto asserito fa parte dei soliti giochini della politica o se piuttosto risponde alla verità. Continuando, si dichiara rammaricato su quanto successo nello scorso consiglio: “Martedì sera -inizia- si è consumata una pagina politica opaca, troppo livore politico nei miei confronti, tutto questo non è concepibile. A tutto ciò, rispondo con i fatti. Nel 2020 il Consiglio comunale ha determinato N.6 deliberazioni, nel 2021 N. 27, nel 2022 N.35; nel 2023 siamo ancora in fase di completamento. Giova ringraziare tutti i consiglieri comunali che dal mio insediamento fino ad oggi, mi hanno dato fiducia con il loro sostegno, ma soprattutto coloro i quali vorranno continuare a sostenermi nel mio percorso istituzionale da Presidente del Consiglio comunale.
Un ringraziamento particolare per il mio capogruppo consiliare di “Onda civica per Valguarnera”, Gaetana Telaro per il percorso politico condiviso con il sottoscritto e il rispetto istituzionale e personale che ha avuto nei miei confronti. Non per ultimo, ma per importanza- continua Scozzarella- devo ringraziare la sindaca Francesca Draià per il bellissimo rapporto istituzionale che abbiamo instaurato fin dal lontano 2015, riconoscendo in Lei, la determinazione che ha voluto mettere in campo per il raggiungimento di traguardi importanti (insieme ad alcuni Consiglieri comunali), per la nostra collettività. Sicuro e certo, che questa compagine politica guidata dalla nostra sindaca non può e non deve finire con il completamento di questa legislatura, ma sarà il rilancio definitivo per restare uniti e coesi facendo si che si possano coinvolgere nuovi giovani che si affacciano per la prima volta nel mondo della politica.”
E così conclude: Anche se non abbiamo la maggioranza in aula, al gruppo che sostiene il Sindaco dico: “Ritenermi un amico politico a vostra disposizione e a disposizione di tutta la comunità valguarnerese”. Fin qui la lettera di Scozzarella, ma c’è da registrare in ogni caso come fatto rilevante, che ieri sera nella prosecuzione del consiglio comunale che doveva eleggere il vicepresidente del consiglio (carica vacante da maggio scorso, a seguito dimissioni di Enrico Capuano per quel patto di alternanza e stretta di mano disattesi da Scozzarella), il consiglio comunale è andato pressoché deserto. Presenti in aula il solo presidente nonché Gaetana Telaro ed Antonio Draià. E questo la dice lunga sulle sorti che vivrà il consiglio nei prossimi incontri. I 7 firmatari della mozione continuano ad asserire a chiare lettere che non metteranno più piede in aula sino a quando i lavori saranno presieduti da lui, che per loro è un presidente sfiduciato e non più rappresentativo del consiglio comunale.
I 7 componenti D’Angelo, Capuano, Bruno, Speranza, Greco, Bonanno, Biuso asseriscono inoltre che la sfiducia votata e depositata in consiglio richiamava l’art. 17 dello Statuto comunale per il quale occorreva la maggioranza relativa (7 voti) e non la legge 35 della regione siciliana del 15 settembre 1997 che prevede la maggioranza assoluta dei presenti (8 voti). Fanno sapere inoltre di essere muniti di pareri autorevoli che sostengono che lo statuto comunale ha la prevalenza sulla legge regionale e che sono disposti a percorrere tutte le vie giudiziarie possibili a sostegno della loro tesi. Un braccio di ferro sicuramente grave di cui non si conoscono al momento gli sviluppi. La cosa che si può dire è che tutto ciò non giova sicuramente a nessuno. Un gesto di grande responsabilità del presidente Scozzarella risolverebbe ogni cosa.
Rino Caltagirone