Valguarnera

Sfiducia a Scozzarella, Dc, “ci stupisca e si dimetta”

A poche ore dalla discussione della mozione di sfiducia al presidente del Consiglio di Valguarnera Enrico Scozzarella, la consigliera della Democrazia Cristiana Filippa Greco -attraverso un documento politico- chiede a nome del suo partito le dimissioni del presidente prima ancora che il punto venga posto in discussione.

“Si dimetta” tuona la Dc

“Ci stupisca e rassegni autonomamente le dimissioni dal suo incarico istituzionale”, afferma la consigliera- senza mezzi termini, spiegando i motivi che hanno indotto lei e 6 suoi colleghi a questa drastica decisione. “La mozione che 7 consiglieri hanno depositato potrebbe far discutere (come fa discutere) nella forma, potrebbe far discutere nelle argomentazioni, potrebbe far discutere per moltissime cose. Ma su una sola cosa non lascia dubbi: è venuto meno quel rapporto di fiducia che la sua figura dovrebbe rappresentare per tutto il Consiglio Comunale. E questo sarebbe marginale se l’atto fosse stato firmato esclusivamente dai consiglieri di minoranza; sarebbe stato esclusivamente un atto politico. Ma così non è. La richiesta -continua- è stata avanzata anche da alcuni consiglieri che sono stati eletti nella sua stessa lista e che l’hanno garantita fino a pochi mesi orsono. Sono nei ricordi di tutti le imbarazzanti diatribe personali che si sono sviluppate in diversi Consigli Comunali; come sono documentate le innumerevoli sollecitazioni che i consiglieri le hanno indirizzato affinché gli atti sottoposti all’approvazione del Consiglio Comunale fossero esaustivi nella documentazione e messi a disposizione nei tempi regolamentari come riportato negli strumenti legislativi dell’ente: Statuto e Regolamento.”

“Presidente non imparziale”

Poi fa un excursus sulle sue attribuzioni. “Questi, come anche sancito dalle leggi regionali e nazionali, specificano che le attribuzioni del Presidente e citiamo testuali parole di autorevoli giuristi e di alcune sentenze, devono essere primus inter pares. L’alta funzione che le viene attribuita, deve essere disimpegnata nel più assoluto rigore ed imparzialità; l’attività di coordinamento che le compete deve rispettare esigenze di trasparenza, correttezza ed autonomia (dagli organi di Governo) e deve essere a tutela dei diritti dei singoli consiglieri sia dentro il consesso Civico sia al di fuori di esso. E ci duole ricordare i diversi episodi dove gli attuali organi di Governo hanno apostrofato su alcuni consiglieri sminuendone ruolo e funzioni; e lei non ha proferito difesa alcuna. La funzione del Presidente non è strumentale all’attuazione di un indirizzo politico, che invece caratterizza l’attività della Giunta, ma al corretto funzionamento dell’istituzione in quanto tale e deve essere neutrale, consolidandosi nel tempo indipendentemente dalla provenienza politica e dalla maggioranza che lo abbia eletto .

“Manca la fiducia politica

Ed ancora: “Il Presidente del Consiglio e la sua individuazione, scaturisce sì dalla opportuna esperienza politica ed istituzionale ma deve certamente godere della necessaria fiducia politica. Rapporto di fiducia che è tenuto a mantenere non solo con i consiglieri di maggioranza ma anche di minoranza. Il presidente del Consiglio “deve arbitrare” con sapienza e nel rispetto delle leggi per non spezzare il principio dell’imparzialità e neutralità che compete alla sua funzione. E principalmente questi ultimi due fondamentali concetti sono venuti me2no: imparzialità e neutralità.”

Le motivazioni che hanno spinto 7 consiglieri a firmare la mozione. Qualcuno potrebbe affermare che le motivazioni che hanno spinto i 7 consiglieri a presentare la revoca del suo mandato potrebbero essere non sufficienti a supportare la richiesta stessa.

Motivazioni che devono assumere aspetti formali e sostanziali senza dubbio. Ma oggi il suo operato viene sindacato dalla maggioranza dell’organo Consiliare non per fatti personali e politici, ma solo sulla base di atti e comportamenti strettamente connessi all’esercizio della sua funzione istituzionale che hanno fatto venir meno la neutralità e la correttezza della funzione. Si ponga la domanda e si risponda: in quante occasioni le richieste (ufficiali) dei consiglieri sono state messe in secondo piano rispetto le pretese dell’organo di Governo? Quante volte anche atti di rilevante importanza sono stati posti per l’approvazione del Consiglio in tempi talmente stretti che, come abbiamo ripetuto più volte, avevano l’apparenza di ricatto specialmente per i consiglieri di maggioranza? E quante volte gli atti sono stati presentati senza il corredo documentale necessario ed obbligatorio? Quante volte? e potremmo dilungarci ancora.”

“Ci stupisca e si dimetta”

E così conclude: “questa mozione di sfiducia o revoca che dir si voglia, potrebbe sortire anche in inaspettati epiloghi e non so se realmente a lei favorevoli. Ma di sicuro, in qualunque caso, il regolare continuo di questa amministrazione e di tutti gli atti che ne conseguono, è e sarà condizionato dalla serenità politica che si vivrà all’interno del Consiglio Comunale. La sua lunga esperienza politica e di permanenza in questo consesso la dovrebbero spingere a capire quando è giunto il momento di mettersi di lato (che se non erro rientrava negli accordi politici pre-elettorali della sua lista politica) e continuare l’attività consiliare in piena serenità. Quindi le chiedo, anche a nome personale, di avere la dignità politica di sollevare tutti noi consiglieri a dover esprimere un giudizio che andrebbe a pregiudicare comunque il rapporto istituzionale che ci viene chiesto sino alla fine del nostro mandato. Mi metta e ci metta nella condizione di non dover dire: approvo la mozione per la revoca del mandato al Presidente del Consiglio. Ci stupisca e rassegni autonomamente le dimissioni dal suo incarico istituzionale”.

Rino Caltagirone

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Rino Caltagirone