Non è del tutto tramontata l’ipotesi di utilizzare le aree interne della Sicilia e in particolare della provincia di Enna come luogo di insediamento di attività e strutture a scopo militare.
Sembra proprio che stanno ulteriormente monitorando il nostro territorio alla ricerca di nuove aree dove insediare siti militari dopo che i sindaci di Sperlinga, Nicosia e Gangi sono stati costretti a revocare l’accordo sottoscritto con il Ministero della difesa.
In presenza di questo rischio che si profila all’orizzonte, gli organizzatori del convegno di ieri alle 18,00 presso la sala Cerere, del Comune di Enna sui biolaboratori, hanno deciso di focalizzare l’attenzione anche su questo tema con Franco Fracassi, autore del libro Biolab, con Stefano Vespo e con Tiziana Albanese del Comitato dei Cittadini per la Difesa dell’Identità e lo Sviluppo, con Giuseppe Amato di Legambiente Circolo Erei e con Felice Di Pietro di Metamorfosi – Sviluppo del Potenziale Umano.
Il moderatore dell’evento Tonino Palma dichiara: “Da informazioni e indiscrezioni pervenute sembrerebbe che la estensione delle aree interne e la densità di popolazione residente suggeriscono al Ministero della difesa di puntare la sua attenzione sul nostro territorio. Fa specie sapere che piuttosto che pianificare azioni di sviluppo, di valorizzazione e rilancio della nostra economia, delle nostre peculiarità, fatte di produzioni agricole di qualità, allevamento, artigianato, turismo e presenza di siti di interesse paesaggistico, culturale, storico ed archeologico, si pensi alle aree interne come zone marginali e sottosviluppate che meglio si prestano ad interventi ad alto rischio anche per le popolazioni insediate”
“Questo è il frutto di una cultura bellica a- aggiunge – che sempre più pervade tutti gli aspetti della vita culturale, civile ed economica. Non vogliamo prestarci a questo gioco al massacro che non tiene conto degli interessi e dei bisogni della popolazione. In tema di contrasto ad ogni forma di logica bellica e per far partire un messaggio forte anche da Enna, a latere del convegno, sarà possibile firmare per i referendum contro l’invio di armi a paesi in guerra. In questo momento è molto importante tenere alta la guardia perchè sempre più è in gioco non solo la tutela dell’ambiente e lo sviluppo economico, ma anche la salute e la vita nostra e delle generazioni future”.
Alain Calò