Enna. Dalla crisi alle dimissioni è un attimo
di Massimo Greco
E’ proprio quella valigia sul letto, quella del lungo viaggio fatto nei giorni scorsi dal Sindaco di Enna Di Pietro ad avere accelerato la rottura all’interno della maggioranza politica in seno al Consiglio comunale. La missione napoletana di Di Pietro alla convention del partito di Renzi (Italia Viva), finalizzata alla ricerca di un’ardita candidatura alle prossime elezioni europee, ha indotto i fedelissimi Assessori Contino e Campanile a dimettersi (nuovamente) dalle rispettive cariche “in una assoluta diversità di concepire i rispettivi ruoli”. Per i due Assessori, che per anni hanno puntellato l’azione politica e di governo di Dipietro, siamo alla frutta, anzi alla macedonia, già, quella macedonia i cui effetti politici non potevano non essere indigesti per tutti coloro, Sindaco in testa, che hanno preferito abbandonare l’esperienza civica per abbracciare i vecchi schemi della partitocrazia. La verità che emerge nettamente tra le pieghe di questa crisi politica è che l’esperienza civica del primo mandato è servita solo come strumento elettorale per scongiurare l’elezione di Crisafulli. Ottenuto il risultato, Dipietro e compagni non hanno esitato a ripristinare regole, dinamiche, metodi e linguaggi della politica tradizionale, centellinando al millesimo di grammo pesi e misure a danno della qualità di un’azione di governo passata in subordine. Bisognerebbe far capire al Sindaco Di Pietro, ed a coloro che lo hanno fin qui sostenuto, che un progetto politico non è una sommatoria di tanti (legittimi) interessi personali ma è un costrutto ideale dotato di autonoma valenza collettiva e identitaria. Avere perso di vista questa differenza ha comportato il prevalere di motti che i latini identificavano col “do ut des” e che gli ennesi preferiscono ancora oggi apostrofare col “pimmì cchi c’è?”. Alla domanda “Oggi come va?”, Claudio Baglioni avrebbe così risposto, “Io me ne andrei… riproviamo un’altra volta…non è detto e poi non si sa mai”.
“Le ragioni risiedono in una assoluta diversità di concepire i rispettivi ruoli, (spiegano i due assessori Rosalinda Campanile e Giovanni Contino, che si erano già dimessi il 12 ottobre 2021)) prima ancora che nella indisponibilità ad accettare regole da Te inopinatamente imposte al solo fine di ridimensionare il nostro gruppo e di impedire a noi di compiere libere scelte. Regole che difficilmente potranno essere rispettate, che contrastano con la situazione ad oggi esistente (5 degli attuali assessori non risultano eletti nelle rispettive liste, alcuni nemmeno candidati) e che riteniamo dettate dalla esclusiva necessità di metterci alla porta e di liberare posti in Giunta”. Continuano Campanile e Contino: “Pur consapevoli degli errori che inevitabilmente avremo commesso, riteniamo di aver subito atteggiamenti di manifesta ostilità volta a sminuire la consistenza della nostra attività politica e i rispettivi ruoli di consiglieri e assessori. Per mesi abbiamo richiesto, inutilmente, maggiori occasioni di confronto e di condivisione delle scelte amministrative. Ci siamo sforzati di esercitare i nostri ruoli con impegno e senso del dovere, garantendo una fattiva e costante presenza in Aula Consiliare e offrendo, solo pochi giorni fa, la copertura della presidenza in Prima Commissione su cui la maggioranza stentava a trovare la quadra”.